L’ex segretario generale della Commissione per la verità, la giustizia e la riconciliazione (Cvjr), è stato scelto per presiedere il comitato che si dovrà occupare in Mali della gestione dei risarcimenti di tutti i maliani che hanno subito violazioni dei diritti umani.
Dopo l’adozione da parte delle autorità del Mali di transigere zione, verso un piano di riparazione stimato in 65 miliardi di franchi Cfa, pari a quasi un milione di euro, e poi di una legge che stabilisca le regole per il risarcimento e il sostegno alle vittime nel novembre scorso, la creazione del comitato direttivo che renderà operativa l’autorità incaricata di tali risarcimenti sembrerebbe un ulteriore passo avanti.
In sette anni, la Commissione a suo tempo incaricata, ha registrato più di 23.000 dichiarazioni di vittime di violenze – omicidi, stupri, rapine e rapimenti – commesse a partire dagli anni ’60 da gruppi armati di ribelli, milizie di autodifesa comunitaria, gruppi jihadisti ed esercito maliano.
Le vittime hanno persino testimoniato in sessioni pubbliche trasmesse in diretta da Ortm, il canale televisivo statale, mentre si teme che i militari al potere in Mali stiano cercando di nascondere alcuni fatti o raccomandazioni contenuti nel rapporto che hanno contribuito a produrre.
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