Il problema dei diplomati magistrale va risolto, e possibilmente in fretta: su questo sindacati e forze politiche sono d’accordo, anche se poi divergono nettamente le soluzioni proposte.
Un milione di docenti
E’ di queste ore la presa di posizione della senatrice del PD Simona Malpezzi che mette le cose in chiaro in un ampio intervento pubblicato nel suo blog: chi, come sta facendo Forza Italia, parla di riapertura delle GAE, sostiene Malpezzi, non conosce le dimensioni del problema.
“Parliamo di un milione circa di persone – spiega la senatrice PD – e tra di loro molti non hanno insegnato neppure un giorno. Se questa è la scuola che FI immagina per il futuro del Paese, dico chiaramente che non è la nostra. Sarò certamente impopolare. Non è un problema. Non abbiamo avuto paura a fare le riforme, provando a cambiare un Paese immobile e irriformabile, non abbiamo timore di dire ora che riaprire le GAE indiscriminatamente sarebbe un atto irresponsabile e irrispettoso per i migliaia di docenti (gli altri) che hanno fatto un concorso pubblico e aspettano da anni di essere assunti e per altre migliaia di insegnanti che hanno studiato cinque anni con fatica e sudore per ottenere un titolo che li abilitasse a fare esattamente questo lavoro. Ed è un atto irrispettoso per le famiglie e i bambini che hanno il diritto di avere la migliore istruzione possibile”.
“Questo – aggiunge Malpezzi – non significa ovviamente che i diplomati magistrali non siano buoni insegnanti. Molti di loro sono ottime maestre e maestri. Tante ne conosco e le stimo. Ritengo fondamentale riconoscere e valutare adeguatamente la loro esperienza. Ma se esistono delle regole si rispettano, cercando per prima cosa di garantire ai bambini la continuità didattica e tenendo insieme i diritti di ciascuno. Questo credo sia l’obiettivo che dovrebbe ispirare il legislatore senza che nessuno sia lasciato indietro”.
Il problema del reclutamento dei docenti
Secondo la senatrice dem il tema va affrontato nel contesto più ampio del reclutamento dei docenti.
E, a questo punto, Malpezzi fa riferimento ad una proposta di legge da lei stessa già depositata al Senato caratterizzata da questi punti salienti.
Finalità del provvedimento deve essere quella di “rispondere all’emergenza educativa, soprattutto nelle aree a maggior rischio sociale, potenziando il tempo scuola”.
Per fare questo – spiega la senatrice – è necessario “partire dai bambini e non dai docenti; serve un esercito di maestre e maestri: proponiamo un piano di assunzioni triennale per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria”.
Le assunzioni dovranno essere fatte al 50% dalle GAE e al 50% dalle GM
Graduatorie di merito regionali
Ed ecco uno dei punti qualificanti del disegno di legge: “Ai fini di stabilizzare il personale ed assicurare la continuità didattica, anche in relazione a quanto espresso dalla sentenza del Consiglio di Stato vengono istituite Graduatorie di Merito Regionali (GMR) sia per la scuola dell’infanzia che per la scuola primaria. Alle GMR accedono, dopo il superamento di una prova orale selettiva, i laureati in scienze della formazione primaria e i diplomati magistrali con titolo conseguito entro il 2001/2002 che abbiano svolto almeno tre anni di servizio negli ultimi otto anni scolastici”.
“Gli aspiranti che abbiano superato la prova orale – continua Malpezzi – vengono collocati in graduatoria a seguito di valutazione dei titoli posseduti e del punteggio ottenuto nello svolgimento della prova orale, tenendo conto dei seguiti criteri: 1) alla prova orale è riservato il 40% del punteggio complessivo attribuibile 2) nella valutazione dei titoli culturali posseduti è opportunamente valorizzato il possesso della laurea in scienze della formazione primaria”
“Le GMR – conclude Simona Malpezzi – verranno utilizzate per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, una volta esaurite le GAE, destinando a queste procedure di assunzione il 50% dei posti annualmente disponibili e fermo restante che l’altro 50% è destinato allo scorrimento delle Graduatorie di Merito del concorso. I docenti assunti sono sottoposti ad un periodo di formazione e prova. L’anno di prova eventualmente superato, alla data di entrata in vigore della legge, è considerato valido ai fini dell’immissioni in ruolo a seguito di scorrimento delle GMR”.
Va detto che la proposta della senatrice dem è un disegno di legge da esaminare in Parlamento. Vista la situazione politica è difficile però capire se, quando e come il provvedimento potrà diventare operativo.
In ogni caso è un punto di partenza da tenere in considerazione per ogni discussione sull’argomento.