Simona Malpezzi, fra gli esponenti di punta del Partito democratico ed esperta di questioni scolastiche, nel corso di una intervista al Sole 24 Ore, ha confermato la scelta del Governo di stanziare 200 milioni per il merito: “Il Pd li ha inseriti perché riteneva che fosse giusto valorizzazione il lavoro dei docenti e quindi riconoscere il lavoro ulteriore di chi, tra di loro, si impegna in diversi ambiti. E continuiamo ad essere convinti che sia un’idea giusta. A chi obietta sulla poca chiarezza delle modalità di valutazione, rispondo che è compito del comitato per la valutazione, istituito in ogni scuola, individuare i criteri per valorizzare il lavoro dei docenti, sulla base di principi generali specifici e stringenti fissati dalla legge. Gli strumenti per rendere la valorizzazione trasparente e la più oggettiva possibile sono quindi ben delineati e a disposizione delle scuole e dei docenti”.
“Potenziata e resa efficace” invece la “chiamata per competenze. Parliamo di uno dei pilastri della Buona Scuola e dell’autonomia scolastica. Ogni territorio ha caratteristiche e bisogni diversi. La scuola deve avere quindi la possibilità di scegliere quegli insegnanti che, a parità di titoli, hanno le caratteristiche più adatte per realizzare il piano formativo rispondente alle esigenze di quel territorio. E questo anche per valorizzare le competenze che i docenti possiedono”.
“Ricordo che il Pd”, dichiara poi Malpezzi nel merito dei diplomati magistrali, “è la forza politica che ha cominciato a risolvere in maniera organica la questione dei precari, definendo per quei docenti della scuola secondaria – che non sono rientrati nel piano assunzionale straordinario – una fase transitoria che consentirà loro di essere assunti. Siamo quelli che hanno deciso di modificare radicalmente il meccanismo di assunzione dei docenti per la secondaria, delineando un sistema che coniuga formazione e reclutamento e quindi siamo disposti a riflettere su un modello anche per scuola dell’infanzia e primaria. I concorsi saranno periodici. Aggiungo finalmente”.
Per quanto riguarda invece l’Alternanza, Malpezzi dice al Sole 24 Ore che “i nostri ragazzi hanno bisogno di acquisire competenze trasversali a maggior ragione in un mondo, ce lo dicono i dati, dove il 60% degli studenti che oggi frequentano la scuola farà un mestiere che attualmente non esiste. L’alternanza è uno strumento in più per arricchire la cassetta degli attrezzi che, domani, i ragazzi potranno aprire per trovare gli strumenti adatti. Serve continuare a lavorare sugli strumenti di accompagnamento e sulla relazione con impresa e territorio. Sull’attività laboratoriale abbiamo già investito 58 milioni di euro anche nell’ottica di rafforzare i collegamenti con il territorio”.
“Il Pd è per la continuità didattica”, prosegue ancora Malpezzi. “Sappiamo però che uno dei più grandi problemi della Buona Scuola, quello per cui abbiamo pagato il prezzo maggiore, è il fatto che gli insegnanti sono soprattutto al Sud e i posti liberi soprattutto al Nord. Parliamo di un fenomeno che è sempre esistito, ma che veniva avvertito meno negli anni passati, perché le assunzioni erano in numero molto inferiori. Nel momento in cui, grazie alla Buona Scuola, sono stati assunti molti docenti (oltre 130.00) , il fenomeno è sembrato esplodere. E chiaro che vorremmo tenere insieme la continuità didattica con le necessità affettive delle famiglie, ma per farlo non possiamo ricorrere alle deroghe. Serve un piano complessivo di ampio respiro. E, soprattutto occorre riequilibrare lo sviluppo economico tra le aree del Paese”.
“Serve, inoltre”, dice Malpezzi al Sole 24 Ore, “potenziare la sinergia con i territori, potenziando la filiera tra scuole, imprese, amministrazioni pubbliche. Potenziamento totale della sinergia con i territori. Inoltre è necessario rafforzare l’orientamento legato al territorio”.
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