Se ne è discusso animatamente negli ultimi due anni di pandemia: la DaD può diventare uno strumento integrato alla didattica ordinaria, da adoperare con regolarità e a regime in situazioni nelle quali non sia possibile recarsi in classe? Lo spera il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che da sempre sottolinea come la didattica a distanza debba essere vissuta come un’opportunità. Tuttavia ad oggi la DaD pare non possa essere attivata a seguito di una allerta meteo. Se non in certi casi.
Lo chiarisce il nostro esperto di normativa scolastica Lucio Ficara: “Se la scuola viene chiusa per allerta meteo, la normativa vigente non prevede la possibilità di attivare la didattica a distanza per svolgere la giornata di scuola tramite piattaforma OnLine”.
Il punto è che, anche quando la normativa sulla Ddi è stata recepita sul contratto dei docenti, si è sempre parlato solo di emergenza epidemiologica e non di condizioni meteorologiche, a giustificare il ricorso alla didattica a distanza.
“Riteniamo opportuno sottolineare – aggiunge Lucio Ficara – che l’art.1 del CCNI sulla Didattica Digitale Integrata specifica i casi in cui si può ricorrere alla DDI. In tale norma è scritto che fino al perdurare dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri, dovuto al diffondersi del virus COVID-19, l’attività didattica sarà effettuata a distanza attraverso la modalità di didattica digitale integrata, in forma complementare o esclusiva qualora dovesse disporsi la sospensione dell’attività didattica in presenza, al fine di garantire la continuità del diritto all’istruzione, quale strumento complementare alla didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche di secondo grado, ovvero nella generalità delle istituzioni scolastiche qualora l’andamento epidemiologico dovesse configurare nuove situazioni emergenziali a livello nazionale o locale, con sospensione della modalità ordinaria della didattica in presenza”.
Insomma, la sospensione dell’attività didattica per allerta meteo non sarebbe contemplata dal contratto.
In quali casi la DaD resta un’opzione? Secondo alcuni pareri che abbiamo raccolto, il dirigente scolastico che volesse comunque attivare la didattica a distanza, in accordo con i docenti della propria scuola, potrebbe farlo, sebbene a rischio di esporsi alle contestazioni sindacali.
Da nostre fonti, peraltro, sembra che proprio in queste ore, in Sicilia, alcuni sindacati abbiano formalmente diffidato i dirigenti scolastici dal prendere simili provvedimenti.
Tuttavia la DaD potrebbe restare in ogni caso una opzione, anche alla luce del fatto che il prefetto di Catania ha appena emanato un’ordinanza con la quale autorizza tutti gli uffici pubblici della provincia di Catania a valutare l’ipotesi di predisporre l’attività lavorativa in modalità agile.
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