Come riporta Ansa, due maestre sarde con alle spalle molti anni di insegnamento, sono state assolte dall’accusa di aver maltrattato i propri alunni, iscritti all’asilo. La sentenza emessa dal giudice del tribunale di Lanusei è stata la fine di un incubo per le due, a quattro anni dall’inizio del processo.
In aula le due donne, appena hanno capito di essere state assolte, si sono sfogate con un pianto liberatorio. La prima era accusata di maltrattamenti; all’altra veniva contestato di aver taciuto i fatti nonostante fosse stata a conoscenza delle violenze. Il processo si è svolto con il rito abbreviato e al termine della sua requisitoria la pm aveva chiesto la condanna a 4 anni e 4 mesi per la prima e a 3 anni 8 mesi per la seconda.
“La sentenza è stata la fine di un incubo per le due maestre – ha detto un’avvocata del collegio difensivo – Nel processo siamo riusciti a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati delle nostre assistite e lo abbiamo fratto con prove documentali e con un corretto inquadramento dei video che dicevano ben altro rispetto alle accuse. Le undici parti civili si sono fatte prendere la mano da un passaparola che non aveva fondamento. Con questa sentenza è stata ripristinata la dignità e il decoro professionale delle maestre che in 35 anni di servizio non hanno mai avuto neppure un provvedimento disciplinare”. Ad accusarle erano state 11 famiglie.
Come riporta l’Unione Sarda, i video che hanno ripreso le due donne le hanno scagionate, dopo un corretto inquadramento. “Trentacinque anni di onorato servizio e dedizione all’educazione di bimbi in età prescolare della maestra Piludu – hanno detto i legali – rischiavano di essere infangati da accuse infondate e interpretazioni dei fatti superficiali e mistificate. Grazie alla corretta contestualizzazione dei brandelli di filmati estrapolati ad arte dall’accusa siamo riusciti a restituire fedelmente la realtà dei fatti e degli episodi contestati, allontanando ogni dubbio sull’intento esclusivamente educativo, rigoroso sì, ma meramente educativo, sempre tenuto dalla maestra in aula nello svolgimento della sua professione, escludendo altresì ogni genere di abuso. Siamo oltremodo soddisfatti – hanno concluso i legali – che il Tribunale abbia accolto le nostre argomentazioni difensive per le quali è risultato prezioso l’apporto scientifico dell’elaborato tecnico del professor Vittorio Lodolo D’Oria”.
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