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Maltrattamenti a scuola: perché solo le maestre italiane sono denunciate? Uno studio rivela la verità

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Un recente studio condotto da Vittorio Lodolo D’Oria, medico ed esperto di burnout tra insegnanti, rivela un dato sorprendente: le denunce per maltrattamenti a scuola sembrano riguardare esclusivamente le maestre italiane. Il medico ha analizzato articoli, studi e pubblicazioni online dal 2014 al 2024, evidenziando che oltre 400 docenti sono stati coinvolti in 214 casi, con la maggior parte degli episodi concentrati nelle scuole dell’infanzia e nelle aree del Sud Italia.

Come riporta Repubblica, questa tendenza, però, appare limitata al nostro Paese. Lodolo D’Oria ha esteso la sua ricerca all’estero, riscontrando che in altre nazioni il fenomeno dei maltrattamenti a scuola è praticamente inesistente. Anzi, la problematica che emerge maggiormente è quella della violenza degli studenti nei confronti degli insegnanti. E mentre in Italia le denunce partono spesso dai genitori, in paesi come il Regno Unito le controversie tra scuola e famiglia vengono risolte a livello scolastico, con l’intervento diretto del dirigente.

L’esperto mette in discussione l’approccio italiano, criticando l’uso delle intercettazioni ambientali come prova e sottolineando che il problema potrebbe risiedere nell’usura psicofisica degli insegnanti, piuttosto che in un’indole violenta delle maestre italiane. Inoltre, suggerisce che il governo debba rivedere le normative sulla prevenzione delle malattie professionali e sulla formazione dei dirigenti scolastici per una gestione più adeguata delle controversie.

Il rapporto turbolento tra genitori e insegnanti è anch’esso al centro dell’analisi. Lodolo D’Oria sottolinea come la transizione dall’educazione familiare alla socializzazione scolastica possa essere fonte di attriti, amplificati dalla convinzione di alcuni genitori di possedere l’unico stile educativo corretto. Quando il confronto con la scuola non porta a soluzioni, la situazione spesso degenera in denunce, che complicano ulteriormente i rapporti tra le famiglie e il sistema educativo.

Il professore conclude con una stoccata al governo, affermando che la risposta giudiziaria ai presunti maltrattamenti non è adeguata. Piuttosto, è necessaria una revisione delle normative relative alla previdenza e alla prevenzione del burnout degli insegnanti, per prevenire situazioni di tensione che potrebbero sfociare in maltrattamenti.