“Sulle nuove competenze e i nuovi linguaggi, in particolare abbiamo il tema cruciale della matematica. Voi sapete che due anni fa il presidente Macron dichiarò la matematica un’emergenza nazionale per la Francia. Io non voglio fare la stessa cosa per il nostro Paese però siamo quasi lì”. A lanciare l’allarme sulla mancanza di insegnanti della disciplina è stato il ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi durante l’audizione nella Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera.
Una carenza, quella dei prof di matematica, che non è una novità: non a caso, lo stesso ministero dell’Istruzione la scorsa estate ha attivato un concorso straordinario – con procedura “semplificata” introdotta dal decreto Sostegni bis – per assumere alcune migliaia di docenti nelle materie cosiddette Stem, tra cui figurano laureati che insegnano la stessa matematica (oltre che Scienze, Tecnologia e Ingegneria alle superiori).
L’esigenza rimane forte anche dopo questa prima procedura concorsuale, tra l’altro caratterizzata dall’altissimo numero di candidati non reputati idonei (in media due su tre): è in arrivo, infatti, un secondo concorso Stem, con il ministero dell’Istruzione che ha inviato, lo scorso mese di dicembre, la bozza del decreto di apertura della procedura concorsuale al CSPI per riceverne il parere: quasi 5mila dei 6mila posti del nuovo concorso, anche questo semplificato, con un’unica prova, andranno a discipline legate direttamente o indirettamente proprio ai matematici.
Il problema della carenza, quindi, è non da poco. “In Italia – ha tenuto a dire il ministro Bianchi, sempre in audizione – abbiamo la fortuna di avere l’Alta Consulenza dell’Accademia Nazionale dei Lincei con cui abbiamo stipulato un accordo e sono loro a darci assistenza”.
“Su questo – ha concluso Bianchi – stiamo parlando moltissimo con il ministro dell’Università. Io posso anche dire e conclamare il bisogno di docenti di matematica, ma se la gente non si laurea in matematica...”.
Il titolare del dicastero bianco di Viale Trastevere ha confermato lo scarso appeal che la matematica, come molte delle materie scientifiche, riscuote tra le studentesse.
“C’è un vero problema di genere – ha sottolineato Bianchi – . E il problema è soprattutto come portiamo le ragazze verso le materie scientifiche .Su questo abbiamo pronto un programma di operatività soprattutto con l’Accademia dei Lincei: con ripetuti incontri abbiamo sentito anche le associazioni scientifiche”.
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