In una quinta di Torino di un istituto a indirizzo le lezioni di spagnolo non sono mai partite, in prima non sono iniziate quelle di matematica e di fisica, e in altre quelle di inglese, raggiungendo il ragguardevole numero di ben quaranta, in una scuola da 1500 studenti e tre sedi, gli insegnanti che mancano all’appello.
A parte il disagio e il taglio dell’istruzione, i ragazzi a fine quadrimestre non avranno dunque voti in pagella, né giudizio.
La direzione scolastica regionale, venuta a conoscenza di questa grottesca situazione, intende verificare le responsabilità, minacciando l’accusa nei confronti del dirigente di interruzione di pubblico servizio e di dure sanzioni.
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Dai primi accertamenti, spiega La Stampa, la situazione appare sconcertante: sarebbero ancora quaranta le nomine da fare, mentre dal provveditorato fin da settembre erano partite circolari che autorizzavano i presidi a nominare comunque i supplenti. Che se non si trovano nelle graduatorie possono essere chiesti ad altre scuole e persino fuori provincia.
Il preside, interpellato da La Stampa, ha liquidato la situazione dicendo che «si tratta di un problema legato alle nomine di inizio anno e comunque non drammatico, collegato anche alla situazione complicata dai passaggi della riforma».