Mancanza di personale, nuovo anno con i problemi di sempre

L’inizio dell’anno scolastico…

Anno scolastico 2017- 2018: 11 settembre, primo giorno di scuola e la situazione nelle scuole italiane non è delle migliori.

Per quanto riguarda la provincia di Udine poi, la situazione peggiora sempre di più negli anni.

Alle scuole manca personale, eppure il personale c’è: si tratta di tutti gli insegnanti precari, abilitati, laureati che stanno aspettando le nomine per avere l’ennesimo contratto fino al 30 giugno. Ma nessuna convocazione per questi supplenti e il personale di ruolo nelle scuole deve fare doppi turni per coprire classi senza insegnante.

Grazie alla nuova Riforma la questione degli alunni disabili è critica, molti con gravi deficit sono senza insegnante di sostegno e alla maggior parte sono state destinate pochissime ore. I genitori, lasciati a se stessi, sollecitano un monte ore che non arriva e i docenti di sezione sempre più spesso si trovano a gestire le disabilità inserite in classi pollaio senza le figure degli insegnanti di sostegno.

Le domande sorgono spontanee: perché le assunzioni in ruolo degli insegnanti di sostegno, soprattutto per la scuola dell’infanzia, sono così limitate nonostante la grande presenza di bambini con disabilità? Perché le ore di sostegno continuano a diminuire nonostante la gravità di alcuni alunni?

La scuola dell’infanzia è troppo spesso sottovalutata e denigrata da chi “tanto si va lì a giocare” nonostante l’importante ruolo che ricopre per il raggiungimento delle autonomie, del linguaggio e di tutti gli aspetti fondamentali atti ad affrontare al meglio la scuola primaria.

E’ bene invitare gli insegnanti di ruolo a evitare di fare da tappabuchi, quando è l’ufficio scolastico a sbagliare, e i genitori a ricorrere più spesso al Tar. Magari così qualcuno si attiva a rendere più vivibile la scuola italiana.

Questo è un appello che viene da due insegnanti della scuola dell’infanzia, inserite in graduatoria ad esaurimento da 10 anni, al fine di rendere visibile agli occhi di tutti un problema che esiste da anni, ma che nessuno affronta.

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