Lorenzo Fioramonti – fuoriuscito M5S – si inserisce nel dibattito sul reclutamento degli insegnanti di sostegno, nell’ambito dell‘iniziativa FLC CGIL “Sbloccare il reclutamento nel sostegno: assunzioni da GPS e aggiornamento delle graduatorie”.
“I numeri di cattedre vacanti continuano a crescere – afferma preoccupato l’ex ministro – e i concorsi sono incapaci di generare il livello di immissioni in ruolo necessario”.
“Nonostante a parole siano tutti attenti al problema dell’inclusione, nei fatti non è così. Io affermo in maniera politicamente scorretta che dovremmo tornare alle scuole speciali se facciamo finta di avere una scuola inclusiva e poi non riusciamo a garantire questa inclusione nella realtà ma solo sulla carta“.
“Io mi aspettavo che il Ministero ponesse tre o quattro questioni cruciali. Tra queste c’è la questione del sostegno, perché quando un Ministro riceve centinaia di lettere di famiglie che lamentano di non potere mandare a scuola i propri figli con disabilità perché mancano gli insegnanti di sostegno, questo è un problema talmente gigantesco e indignitoso che un Ministro può solo vergognarsi“.
“Sulla questione del sostegno, davanti a ogni insegnante che manca c’è una persona che non può uscire di casa e non può neanche lontanamente aspirare a un percorso formativo”.
“L’inclusione deve diventare una vergogna del passato, altrimenti ci prendiamo in giro”.
“Non è sufficiente dire mettiamo qualche persona in più, e poi ci affidiamo a concorsi lunghi, farraginosi e inidonei a selezionare le persone migliori”.
In conclusione l’ex ministro chiede che quella del sostegno diventi una battaglia di bandiera unitaria.