Hanno atteso più di un anno e ora, vista l’inerzia dell’amministrazione, hanno deciso di rivolgersi alla Commissione Europea.
Sono i docenti precari della scuola inseriti nelle GaE, che, tranne per le fasi di immissioni in ruolo ordinarie, lo scorso anno sono stati ignorati dal piano straordinario di assunzioni della Buona Scuola. Il motivo? La ridefinizione del comparto formativo 0-6 anni. La cui realizzazione definitiva è prevista entro gennaio 2017. Nel frattempo, il Miur ha previsto una “finestra”, ma solo per assumere gli idonei del concorso 2012 della scuola dell’infanzia.
E gli altri? I quasi 20mila docenti abilitati che stanno nelle GaE, molti dei quali anche da più di tre lustri, visto che erano usciti idonei al termine del “concorsone” bandito nel 1999? Per loro l’attesa si prolunga. Dal Miur arrivano rassicurazioni, visto che la normativa prevede ancora la loro stabilizzazione per metà dei posti vacanti.
Ma il tempo passa. E il comitato docenti precari GaE infanzia ha perso la pazienza: così, ci comunicano che il 2 agosto, “con protocollo numero chap (2016)02587, ha depositato ed avviato a Bruxelles presso la Commissione Europea DG Occupazione, affari sociali e inclusione la procedura di infrazione per discriminazione contro lo Stato Italiano per il mancato piano assunzionale per i docenti precari Gae Infanzia”.
“Il medesimo documento sarà nei prossimi giorni depositato alla Corte del Lussemburgo”, conclude il comitato.
Leggendo la richiesta di avvio di infrazione, il comitato lamenta il mancato rispetto da parte del “governo italiano con la legge 107/ 2015” di una serie di norme-base:
l’ articolo 3 della Costituzione Italiana nella fattispecie il comma 2 secondo il quale la Repubblica è chiamata a svolgere un ruolo politicamente attivo per promuovere un’uguaglianza sostanziale, creando le condizioni necessarie per consentire a tutti di sviluppare la propria personalità e di realizzare le proprie aspirazioni;
l’articolo 76 della Costituzione Italiana sull’esercizio della delega;
l’articolo 14 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che così recita: “Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita o ogni altra condizione.
l’articolo 21 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea di NON DISCRIMINAZIONE.
Il governo italiano ha creato una discriminazione diretta a carico dei docenti precari delle graduatorie ad esaurimento della scuola dell’infanzia che si configurano così come una minoranza e categoria ben identificabile. La legge 107 ha riflessi sulla vita quotidiana e familiare dell’oggi e del futuro dei soggetti coinvolti ai quali ancora oggi nulla di certo in fatto di programmazione reale di assunzione o di disegno legge è dato sapere.
l’ applicazione dell’ articolo 3 della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro qui riportato integralmente: “Nei limiti dei poteri conferiti alla Comunità, la presente direttiva, si applica a tutte le persone, sia del settore pubblico che del settore privato, compresi gli organismi di diritto pubblico, per quanto attiene: a) alle condizioni di accesso all’occupazione e al lavoro, sia dipendente che autonomo, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione indipendentemente dal ramo di attività e a tutti i livelli della gerarchia professionale, nonché alla promozione”.
l’articolo 3 del Decreto Legislativo 9 luglio 2003, n. 216 “Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro”.
In allegato, a sinistra di questo articolo, il documento completo di richiesta di infrazione.
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Procedura infrazione UE per mancata assunzione docenti infanzia inseriti nelle GaE
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