Home I lettori ci scrivono Mancato pagamento delle supplenze brevi

Mancato pagamento delle supplenze brevi

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Scrivo per denunciare la situazione drammatica in cui si trovano migliaia di docenti come me.

Il Governo, che continua a proclamare in TV di stanziare fondi per miliardi di euro in varie attività del nostro Paese, continua a prenderci in giro.

Non ricevo lo stipendio da marzo e quest’anno è stato avvilente e faticoso arrivare alla fine del mese senza sapere se e quando avrei ricevuto il mio sudato stipendio.

Sono stanca di chiamare continuamente NoiPa che mi tranquillizza indicandomi date fasulle. Sono stanca di vedere che anche la Scuola in cui ho lavorato autorizza i pagamenti in ritardo mentre gli amministrativi hanno il loro stipendio puntuale a fine mese.

Io che a 36 anni devo riuscire a farmi bastare i 50 euro che mi sono rimasti sul conto corrente senza sapere se e quando riceverò gli arretrati per un lavoro regolarmente svolto sono davvero esausta.

Se uno Stato non può permettersi di pagare i suoi dipendenti, anche se precari, la smetta di erogare un servizio che non è in grado di mantenere. Gli Insegnanti non sono degli schiavi, lavoriamo 18 ore a settimana a Scuola e altrettante a casa per correggere i compiti in classe, preparare le lezioni, stilare i programmi e quant’altro.

Se io non posso permettermi di acquistare un panino non lo acquisto. Non lo prendo, lo mangio e dopo tre mesi dico al panettiere che forse autorizzerò il pagamento e poi gli farò l’accredito. Non acquisto il panino e non lo mangio.

Il Governo, quello di quel Ministro Giannini e del Premier Renzi che elargiscono Bonus ai docenti di ruolo, elogiano la loro Buona Scuola e volevano regalare 500 euro ai 18enni prima delle elezioni, fa finta di non vedere una realtà fatta di miseria, di una Scuola che si sgretola e di persone che danno l’anima nel loro lavoro ma vengono ripagate a pesci in faccia.

Io e gli altri docenti abbiamo svolto il nostro lavoro con impegno e dedizione, ma ci fanno odiare questa situazione.

Dimenticavo, sono una docente di terza fascia cancellata dalla riforma della Buona scuola.