Interpellato dal Sole 24 Ore del Lunedì sul calo delle matricole in atto, il neoministro dell’Università, Gaetano Manfredi, esordisce: «Penso che questi dati non siano ancora completi, perché in genere i numeri sulle immatricolazioni si stabilizzano a febbraio-marzo, ma meritano comunque attenzione».
Servirebbero allora, dice il ministro, “politiche mirare per ampliare l’accesso all’università”, e in modo particolare “intervenire nelle aree più deboli con un diritto allo studio più forte in grado di abbattere le barriere economiche. E poi c’è il tema della grande prevalenza di studenti liceali tra gli iscritti all’università. Quindi abbiamo la necessità di avviare dei percorsi in grado di intercettare gli studenti provenienti dagli istituti tecnici e professionali”.
Inoltre, dichiara Manfredi, “penso che serva un progetto complessivo per portare all’università gli studenti dei tecnici e dei professionali. Anche se le lauree professionalizzanti esistono da appena due anni, da presidente Crui non ho mai parteggiato per le une o gli altri. Serve un’idea condivisa che metta insieme i vari pezzi dell’offerta formativa”.
“Un altro tema molto importante è quello di aumentare gli iscritti alle lauree scientifiche per andare incontro al fabbisogno del sistema industriale. Insieme alle associazioni di categoria ragionerò su come incentivarle”.
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