Dopo quanto avvenuto Pisa lo scorso 23 febbraio il sindacato Flc-Cgil ha deciso di mobilitarsi per esprimere sdegno di fronte alla violenza dei poliziotti contro gli studenti. Per questo la sigla sindacale ha organizzato un presidio proprio di fronte alla sede del ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il presidio avrà luogo giovedì 29 febbraio 2024 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 a Viale Trastevere, a Roma. Ecco il comunicato che lo annuncia: “Dopo le risposte inadeguate del Governo sui fatti di Pisa e su numerosi altri gravi episodi di repressione del dissenso nei luoghi della conoscenza così come nelle piazze di tutta Italia, ci riuniamo sotto al Ministero dell’Istruzione per mandare un segnale forte: rifiutiamo un modello di istruzione e di società punitivo e sanzionatorio; crediamo in una scuola e in un Paese democratici, non autoritari”.
“Facendo nostre le parole del Presidente Mattarella: ‘L’autorevolezza delle Forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento’, facciamo appello a intervenire e partecipare alle studentesse e agli studenti, alle associazioni e alla cittadinanza tutta per riaffermare che la conoscenza è partecipazione, diritto di critica e democrazia diffusa quotidiana”, hanno concluso.
Moltissime sono state le reazioni quanto accaduto: “Immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso”, dice Giuseppe Conte dei 5Stelle, mentre Elly Schlein ha postato i video degli scontri: “Basta manganellate sugli studenti. Le immagini di Pisa sono inaccettabili. C’è un clima di repressione che abbiamo già contestato mercoledì scorso al ministro in Parlamento. Difendiamo la libertà di manifestare pacificamente”.
“Le cariche di Pisa contro gli studenti sono inaccettabili. Una violenza spropositata contro chi stava manifestando. Ennesimo episodio di manganellate contro chi scende in piazza. Così la destra pensa di gestire l’ordine pubblico? Esigiamo risposte immediate. Matteo Piantedosi risponda”.
Pronta un’interrogazione al ministro dell’Interno: “Siamo davanti a una pratica repressiva che è ormai sistematica”.
“Censurano, reprimono con la forza chi non la pensa come loro. E la cosa grave è che accade sempre più spesso su giovani e giovanissimi. Per l’ennesima volta: un governo che usa il manganello e che non tollera chi non la pensa come loro non è degno di un Paese civile. Basta!”
“Piantedosi, basta manganelli sugli studenti. Basta”, scrive il Pd Toscana che aggiunge: “immagini vergognose” e sottolinea che “non tolleriamo questi livelli di repressione” chiedendo a Piantedosi di chiarire “anche il ruolo del questore in questa vicenda”.
“Il governo Meloni deve rispondere di ciò che è accaduto. In quel corteo c’erano tra l’altro minorenni che sono stati manganellati e dai video che girano in Rete si vedono ragazzi fermati e fatti sdraiare a terra per essere ammanettati. Si apprende inoltre di giovanissimi portati via in ambulanza per le ferite riportate durante le energiche cariche”.
“Non si può reprimere una manifestazione pacifica con questi metodi violenti, sono immagini incompatibili con le nostre leggi ed il diritto a manifestare le proprie opinioni”.
Ma le opposizioni voglio pure sapere: “Chi ha ordinato queste cariche? A che scopo? Piantedosi pensa di dire qualcosa?”.
La questura ha risposto sostenendo che il corteo “non era autorizzato” e le forze dell’ordine ne sono venute a conoscenza “solo attraverso i canali social e pertanto a differenza di altre circostanze analoghe è mancata l’interlocuzione con i rappresentanti dei promotori”, mentre la carica è stata determinata “da un momento di tensione scaturito da un contatto fisico tra alcuni manifestanti e i poliziotti che impedivano l’accesso alla piazza dei Cavalieri”.
Sulla vicenda è intervenuto anche un gruppo di docenti del liceo artistico Russoli che si trova proprio di fronte al luogo in cui sono avvenute le cariche e che hanno scritto una lettera aperta: “Siamo sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola dove studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo, perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in piazza Cavalieri. Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Come educatori siamo allibiti: riteniamo che qualcuno debba rispondere dell’inaudita e ingiustificabile violenza”.
Il caso della querela del ministro Valditara allo scrittore Nicola Lagioia sta alimentando nuove polemiche…
I giovani sono sempre più “schiavi” dei social media. Tanto che, sulla scia di quanto…
Dall'11 dicembre 2024 e fino alle ore 23:59 di lunedì 30 dicembre 2024 sarà possibile…
Pare che proprio alle ore 10,21 esatte di oggi, 21 dicembre, sia entrato, bene accolto, il…
In questi giorni è diventata virale sui social la lettera di un docente, pubblicata sul…
Una vicenda alquanto contorta è avvenuta a Catania quasi un mese fa, resa nota soltanto…