Si parla ancora delle manganellate di venerdì 23 febbraio Pisa da parte della Polizia nei confronti degli studenti. Come riporta La Stampa i carabinieri del nucleo investigativo di Pisa hanno depositato lunedì in procura un’informativa che si fonda sull’acquisizione dei video circolati sui social, ma anche sulle immagini della videosorveglianza urbana.
Il filosofo Paolo Ercolani ha commentato i fatti su Il Fatto Quotidiano. Ecco le sue parole: “Che l’Italia non sia un paese per giovani è cosa risaputa da tempo, anche senza consultare i dati sconfortanti che suggellano la gerontocrazia imperante. Il guaio è che non è neppure un paese per individui forniti di pensiero critico o anche soltanto buon senso minimo, mentre in compenso è quello in cui vengono fatti prosperare furbi, incompetenti e fuorilegge.
Non saprei davvero come altro spiegare a dei giovani ragazzi, altrimenti, come sia possibile che i loro insegnanti, e relativi istituti scolastici, impiegano tempo e risorse per insegnare l’importanza del pensiero critico in un paese che dello stesso non sa che farsene e anzi lo punisce.
Il messaggio che arriva ai ragazzi è comunque chiaro: il pensiero critico tenetevelo in quel luogo anacronistico e fuori dal mondo reale che è la scuola, ma non azzardatevi a manifestarlo pacificamente nelle pubbliche piazze perché, altrimenti, sarete puniti con violenza.
Sempre i nostri giovani che dovrebbero essere attrezzati al pensiero critico si trovano di fronte alla più celebrata (e seguita) trasmissione rappresentativa della galassia progressista (‘Che Tempo Che Fa‘, condotta da Fabio Fazio), che, a mo’ di premio per le recenti azioni assai poco commendevoli (fra le altre cose è indagata per truffa aggravata), decide di invitare Chiara Ferragni a pontificare come una stella che brilla di luce sacra e autorevole. La stessa Ferragni che, qualche giorno fa, ha potuto rilasciare un’intervista fiume al primo giornale italiano. Tutto legittimo, per carità, salvo il messaggio che arriva chiaro e forte ai nostri ragazzi. C’è da aver paura anche solo a nominare il pensiero critico. Figuriamoci a metterlo in pratica. A meno che non sei una celebre influencer e lo fai passare come beneficenza nei confronti di un popolo che in realtà si vorrebbe sempre più sprovvisto proprio di pensiero critico”, ha concluso.
L’attenzione della procura – che ha anche acquisito, inserendola nel fascicolo ancora senza ipotesi di reati né indagati, la relazione di servizio della questura -, in questa fase si concentra sulla catena di comando e su chi e perché abbia dato l’ordine di caricare gli studenti. Ora sarà il procuratore facente funzioni a decidere quali reati ravvisare e a chi assegnare l’inchiesta.
Un’intera squadra del Reparto mobile di Pisa, come riporta Il Corriere della Sera, potrebbe finire sotto inchiesta. Sono una quindicina i poliziotti, compreso il capo squadra e uno dei responsabili dell’ordine pubblico incaricato della sorveglianza della piazza. Domani, 29 febbraio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sarà presente al Senato per un’informativa in merito a quanto accaduto.
Su questi argomenti il Master di I livello Quando la realtà ci inganna. Insegnare ad usare il pensiero critico per orientarsi nel mondo e rispondere alle sue sfide in collaborazione con l’Università Telematica degli Studi IUL. Le iscrizioni scadono il 29 febbraio 2024. L’inizio delle attività didattiche è previsto entro il mese di marzo 2024.
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