Attualità

Manganellate Pisa: in un paese democratico la polizia protegge i suoi concittadini

In un paese democratico un vero poliziotto protegge i suoi concittadini, non aggredisce persone inermi.

I fatti del G8 di Genova 2001 sono stati definiti da Amnesty International come la peggiore violazione dei diritti umani in Europa dopo la seconda guerra mondiale.

Vogliamo tornare a quella situazione reprimendo qualunque manifestazione di dissenso?

Identificare chi grida “Viva l’Italia antifascista”, coerentemente con la nostra Costituzione, come è successo alla prima della Scala e manganellare gli studenti che manifestano pacificamente, come è successo a Pisa e Firenze venerdì 24 febbraio, è ciò che deve fare la polizia in un paese democratico?

Lascio rispondere, con bellissime parole, chi può parlare con cognizione di causa.

Che sconcerto!!

Da moglie e madre di poliziotti sono veramente indignata per quanto accaduto. In quelle azioni ignobili e in quella vergognosa gestione io non riconosco lo Stato che i miei hanno giurato di servire con obbedienza e sacrificio.

Questa democrazia va scelta, difesa, presidiata e ricomposta ogni giorno, dentro e fuori di sé.

Un’altra pagina di storia vergognosa e folle è stata scritta d’inchiostro rosso sbavato.

“Sogna ragazzo sogna” canta Vecchioni, e noi non riusciamo a garantire i legittimi e basilari diritti che danno forma ai desideri  dell’uomo.

Che amarezza.

Mi vengono in mente anche le parole di un giovane poliziotto con cui parlai la scorsa estate, che mi spiegava come già da piccolo volesse fare un lavoro in cui potesse aiutare gli altri.

Poteva fare l’educatore, il medico, l’insegnante, l’infermiere, l’assistente sociale, ma nella Sicilia dove la mafia è ancora un potere oppressivo, ha scelto di fare il poliziotto.

Ha scelto di rischiare la propria vita per proteggere i suoi concittadini dai prepotenti.

Ha scelto di agire con coraggio contro i più forti, non di esercitare la violenza contro i più deboli.

Un poliziotto nell’esercizio delle sue funzioni è un pubblico ufficiale, come un insegnante. Quindi poliziotti e insegnanti rappresentano lo Stato, cioè l’intero popolo italiano e vanno rispettati non solo come persone, ma anche perché un insulto o un’aggressione a un pubblico ufficiale sono offese all’intero popolo italiano.

Per questo ringrazio il Ministro Valditara quando promuove la difesa degli insegnanti aggrediti da parte dell’avvocatura dello Stato e la costituzione di parte civile da parte del Ministero.

Ma così come hanno diritto a maggior rispetto poliziotti e insegnanti hanno anche più doveri, perché un loro comportamento scorretto è un danno non solo per la loro reputazione, ma anche per quella dello Stato, quindi dell’intero popolo italiano.

Non accetto frasi del tipo “Siamo sempre dalla parte della polizia”, così come non si può essere sempre dalla parte degli insegnanti. Se poliziotti o insegnanti vengono aggrediti vanno tutelati dallo Stato, ma se sono loro ad aggredire devono risponderne e deve essere seriamente valutata la loro idoneità a svolgere questi importanti compiti, fondamentali per la vita della democrazia.

Antigone, nella tragedia di Sofocle, compie un atto di disobbedienza civile in nome di valori più alti delle leggi, di fronte ad una legge ingiusta.

Gli studenti hanno promosso una manifestazione non autorizzata, è vero, ma pacifica. Un atto di disobbedienza civile, di fronte alla quale la polizia di uno stato democratico reagisce controllando che non si creino situazioni di pericolo, non certo con l’inaudita violenza che abbiamo visto.

In un paese dove i giovani sono ormai pochissimi, lo Stato dovrebbe creare condizioni per favorirne la formazione e la partecipazione democratica, invece di attuare la repressione di ogni manifestazione di dissenso, che potrebbe indurre ad abbandonare il paese ancor più di quanto già succede.

E smettiamola di accusare di antisemitismo chi difende i diritti dei palestinesi oppressi da decenni di soprusi!

Probabilmente gli studenti che protestano a favore della Palestina sono gli stessi che partecipano a iniziative come il Treno della Memoria e si oppongono al razzismo antisemita così come al razzismo dei coloni che distruggono i campi, le greggi e le case dei palestinesi.

Vogliamo forse accusare di antisemitismo anche gli ebrei che vogliono una convivenza pacifica con i palestinesi e protestano contro il Governo israeliano?

L’azione di Hamas del 7 ottobre è un crimine contro l’umanità, così come lo è bombardare città uccidendo decine di  migliaia di persone innocenti, quindi se dei manifestanti chiedono la pace e chiedono di fermare la violenza indiscriminata, non sono sostenitori dei terroristi, ma vogliono semplicemente un mondo dove vivere in pace, così come chiedono la dichiarazione dei diritti umani e la nostra Costituzione.

Claudio Berretta

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