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Mangia bene che ti passa, l’ora di prevenzione a scuola per ridurre tumori, sovrappeso, obesità e malattie croniche: i ministri ci credono

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“Sto lavorando insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Agricoltura e dello Sport per inserire la prevenzione, con un focus sulla sana alimentazione, nei programmi didattici delle scuole primarie e secondarie, affinché già da piccoli si apprendano i benefici dei corretti stili di vita, del mangiare sano e il valore dei prodotti italiani”. Sono parole che pesano quelle pronunciate dal ministro della Salute Orazio Schillaci in un messaggio inviato in occasione della presentazione della seconda edizione del “Festival di 5 colori“, tenutasi venerdì 17 marzo presso la sede del ministero per le Politiche agricole e la Sovranità alimentare.

Dopo avere sottolineato che “la famiglia e la scuola sono alleati preziosi in questo percorso”, il ministro ha rimarcato che “la valorizzazione della dieta mediterranea italiana è strategica per la prevenzione di tumori, sovrappeso, obesità e malattie croniche come le malattie metaboliche e cardiovascolari, oltre a rappresentare uno strumento di condivisione e rafforzamento di valori culturali quali interazione sociale, l’importanza della qualità dei prodotti, il rispetto per il territorio e la biodiversità, sviluppo del gusto e del piacere di mangiare bene”.

“Si tratta di aspetti che sono a volte trascurati – ha spiegato il ministro – per questo occorre incentivare stili di vita e abitudini alimentari sanità già a partire dalla prima infanzia”.

Calabrese: sì al mix di verdura, frutta e proteine

Il valore del mangiare sano è stato ribadito anche da Giorgio Calabrese, medico e docente di scienze dell’alimentazione: nel corso della diretta di educazione civica della Tecnica della Scuola sulla “Giornata mondiale del sonno ed educazione alla salute, vivere sano per studiare meglio”, Calabrese ha detto che va difesa con i denti la dieta mediterranea: “è la più salutista, infatti tutti ce la copiano nel mondo. Con la dieta mediterranea, se non abbiamo il maggior bene, perché molto spesso l’abbiamo abbandonata, sicuramente abbiamo il minor male: parliamo di verdura, di frutta, di legumi, pensate quanto ne mangiano gli orientali, eppure vivono in media dieci anni in meno di noi, perché gli manca il complesso, il tutto”.

La dieta Mediterranea, ha aggiunto, “non è solo mangiare più verdura, più frutta che ti fa stare solo bene, ci vogliono anche le proteine animali, ecco perché non sono vegano. Se noi mettiamo tutte le componenti nutritive energetiche e non all’interno del nostro organismo, avremo un corpo non solo più sano, più longevo, quindi ragazzi cerchiamo di essere molto più mediterranei”.

Prevenire i tumori con sani stili di vita

Nella stessa giornata è stato evidenziato anche che sana alimentazione, assieme a dei corretti stili di vita e all’attività fisica costante, sono armi potenti per la prevenzione del cancro. E per “innescarli” occorre partire dai banchi di scuola. A dirlo sono i numeri: ben 90mila casi di tumore l’anno potrebbero essere evitati.

I dati sono stati commentati sempre dal ministro della Salute Orazio Schillaci alla vigilia della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica, promossa dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) dal 18 al 26 marzo. Incoraggiare stili di vita corretti, ha detto Schillaci in occasione della presentazione dell’iniziativa al ministero della Salute, “è l’impegno comune che rilanciamo. Lotta al tabagismo, corretta e sana alimentazione e regolare attività fisica sono i tre pilastri della prevenzione primaria. A partire da quel che mangiamo e come mangiamo”.

Secondo l’Oms, infatti, il 35% dei casi di cancro è riconducibile ad abitudini alimentari sbagliate.

La prevenzione va insegnata sin da piccoli. Per questo è al lavoro un tavolo tra i ministeri della Salute, Istruzione, Agricoltura e Sport per arrivare ad inserire già a partire dalla primaria un’ora dedicata all’insegnamento dei corretti stili di vita, ed il dicastero della Salute lavora anche ad un programma nazionale di promozione dell’attività fisica.

La Settimana nazionale per la prevenzione oncologica

Il 40% dei casi di cancro è prevenibile agendo proprio su fattori e stili di vita modificabili: fino al 26 marzo le associazioni provinciali Lilt, distribuite in tutta Italia, saranno impegnate a informare, dialogare e diffondere messaggi positivi per incentivare scelte di vita salutari: durante la Settimana per la Prevenzione Oncologica sarà possibile effettuare, previa prenotazione al numero verde SOS Lilt 800 998877, visite di controllo gratuite presso i centri Lilt aderenti.

La campagna ha quest’anno il volto dello chef stellato Giorgio Locatelli: “La cucina italiana è spesso associata alla dieta mediterranea, quindi a una dieta sana ed equilibrata; il nostro impegno è quello di continuare ad insistere su questo punto di forza, che ci viene riconosciuto anche all’estero”, ha affermato lo chef.

E l’olio extravergine di oliva italiano continua a essere il simbolo dell’iniziativa: verrà distribuito in bottigliette da 250 ml, grazie alla collaborazione con il Consorzio Olio di Calabria IGP, con una donazione a sostegno delle attività territoriali della Lilt.

Troppi bambini obesi, record in Campania e Calabria

Intanto, gli ultimi dati sull’obesità giovanile confermano quanti margini di miglioramento vi siano: in Italia un terzo dei bambini è già in sovrappeso o obeso e questa percentuale raggiunge il 44% in Campania, rendendola regione maglia nera, subito seguita con il 42% dalla Calabria. Tutt’altro che un’innocua ‘pancetta’, l’obesità infantile spesso continua in età adulta, mettendo a rischio di sviluppare diabete, tumori, malattie del cuore e ictus.

Per questi motivi il ministero della Salute insieme a quelli dell’Agricoltura, dello Sport, dell’Istruzione stanno lavorando per introdurre l’ora di prevenzione a scuola, con un accento sull’alimentazione sana e la dieta mediterranea.

“L’attenzione verso gli alimenti di cui ci nutriamo – ha detto Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria – ha effetti diretti sul benessere, degli adulti come dei bambini”, soprattutto in un momento in cui la pandemia ha peggiorato le abitudini quotidiane di gran parte della popolazione.

Nella sola Europa, una dieta malsana, ovvero troppo ricca di zuccheri, grassi saturi e cibi ultraprocessati, causa più di un milione di morti ogni anno, secondo l’Oms Europa che ha appena annunciato nuove linee guida nutrizionali per proteggere i bambini dal marketing alimentare malsano e dalla pubblicità di cibi e bevande non salutari.

La dieta mediterranea? Strategica

Di contro, “la dieta mediterranea – ha rimarcato il ministro Orazio Schillaci – è strategica per la prevenzione di malattie ed è uno strumento di rafforzamento di valori culturali come l’importanza della qualità dei prodotti, il rispetto per il territorio e la biodiversità”.

Per questo “sto lavorando insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Agricoltura e dello Sport per inserire la prevenzione, con un focus sull’alimentazione, nei programmi didattici delle scuole, affinché già da piccoli si apprendano i benefici dei corretti stili di vita”.

“Dobbiamo educare le nuove generazioni a un consumo più attento – ha confermato il ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida – anche per contrastare l’effetto dei social media, che spingono verso l’acquisto di alcuni prodotti”.

A questo scopo, ha aggiunto, è giusto che “il sistema scolastico accolga tra le materie anche l’educazione alimentare e spieghi cosa fa bene e cosa fa male, in modo da fornire quella ‘alfabetizzazione’ che per tante generazioni è stata affidata alle mamme e alle nonne”.

L’alimentazione sana sarà anche protagonista del “Festival dei 5 colori” che si terrà dal 17 al 21 maggio a Napoli, per proseguire in Calabria. In calendario incontri, giochi e eventi, per portare anche tra i banchi e nelle famiglie, l’importanza di frutta e verdura, rigorosamente di stagione e Made in Italy.