L’Italia apre alla sfida della Quarta Rivoluzione Industriale, quella che sta scandendo la manifattura 4.0 legata agli oggetti connessi, ma alle nostre aziende serve un cambio di passo per approdare ad una produzione basata sulle tecnologie digitali. Secondo un recente rapporto della multinazionale di consulenza McKinseyle nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo:
la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione.
La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore.
La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata.
La quarta direttrice si occupa del passaggio dal digitale al “reale”, e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato
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