"Nessun dorma, c’è il rischio che il governo possa approfittare delle vacanze estive per approvare il decreto di riforma della secondaria superiore inviso agli insegnanti". Così il segretario generale della Flc Cgil Enrico Panini ha riassunto il 21 aprile a Roma, al Cinema Capranica, a due passi da Montecitorio, lo stato di allarme che diverse centinaia di insegnanti e impiegati della scuola superiore stanno vivendo per il timore delle conseguenze della riforma della scuola superiore in discussione in questi giorni presso le commissioni Cultura del Parlamento.
Panini, nel suo intervento, non si è lascito andare a giri di parole: "A settembre se il governo dovesse far approvare la riforma, sarebbero davvero in tanti nella scuola a masticare amaro – ha detto il leader della Flc-Cgil – e per questo motivo bisogna sin da subito sollevare il problema: attiviamo sin da subito mobilitazioni nazionali, come la manifestazione nazionale ‘fermiamo Moratti’ annunciata oggi per il 14 maggio, che convincano il governo a rivedere il decreto".
Durante la manifestazione il personale è stato rappresentato da un po’ tutte le qualifiche che operano all’interno della scuola: al microfono si sono alternati professori, insegnanti di laboratorio, assistenti tecnici e studenti venuti un po’ da tutt’Italia a rappresentare le molteplici ragioni del dissenso e della protesta. "Vogliamo trasformare il dissenso in protesta nei confronti di una legge ingiusta e retrograda – ha spiegato Pino Patroncini, del sindacato nazionale, al termine della manifestazione – che separa gli alunni più bravi dai meno bravi e quelli più ricchi da quelli più poveri, con conseguenze sulla società, sui giovani e anche sui lavoratori della scuola".
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