Nel corso della manifestazione “La via maestra, insieme per la Costituzione” con protagonisti la Cgil e oltre cento associazioni, il segretario della Cgil Maurizio Landini ha toccato diversi punti. Ecco le sue parole, riportate dal sito della Flc Cgil:
“Siamo quelli che lavorando tengono in vita questo Paese o quelli che, se sono in pensione, lo hanno fatto per 40 anni pagando i contributi e contribuendo mandarlo avanti questo Paese”.
“La nostra Carta parla di cose precise: del diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione, a un salario dignitoso, a un fisco progressivo, all’autonoma della magistratura, alla libertà dell’informazione”.
“La nostra oggi è una società che mette tutti in competizione, gli uni contro gli altri – ha detto il segretario -. Questo ha determinato un aumento delle diseguaglianze senza precedenti, concentrando la ricchezza in mano a pochi, mettendo i lavoratori l’uno contro l’altro, i precari gli uno contro gli altri, gli italiani contro gli stranieri”. Una società con troppe iniquità: “C’è chi si può curare e chi no, chi può studiare e chi no, chi lavora e chi no. Ecco allora cosa vogliamo fare con questa giornata: non siamo qui per protestare, ma per cambiare la situazione”.
Con la Via Maestra “non finisce la lotta per l’applicazione della Costituzione, ma comincia. Inizia un’azione in ogni territorio, luogo per luogo, in cui il diritto al lavoro, alla casa, all’istruzione vengono praticati nel concreto. Dobbiamo tornare a costruire una comunità – ha detto Landini -. Ricordiamoci che la vera solidarietà non si fa tra uguali, si fa se qualcuno che sta meglio si batte per chi sta peggio. Noi vogliamo ricostruire la solidarietà sociale tra le persone”.
Il leader della Cgil è critico con il governo. “Non c’è bisogno di aumentare le divisioni con l’autonomia differenziata – queste le sue parole -. Invece di cambiare il governo ha aumentato i voucher e liberalizzato i contratti a termine.
Aumentare i salari significa rinnovare i contratti. “Bisogna introdurre un salario minimo per legge, sotto il quale nessun lavoratore può essere pagato. Cinque o sei euro l’ora è una paga da fame, inaccettabile”. Poi sulla crisi climatica: “Non si può negare l’esistenza, come fa il governo, non si può rimandare il tempo delle scelte. I cittadini delle zone alluvionate non hanno ancora visto un euro dallo Stato”.
Sul nodo delle risorse, ha ribadito Landini, “bisogna andare a prendere i soldi dove sono. Non è vero che in Italia non ci sono, abbiamo 110 miliardi di evasione fiscale, bisogna prenderli lì, non si può continuare a vivere sui lavoratori dipendenti e pensionati che pagano il 95% dell’Irpef. Bisogna tassare le rendite finanziarie e immobiliari”.
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