In questi giorni in molte scuole si sono svolte manifestazioni e iniziative per sensibilizzare contro la violenza sulle donne. In un liceo di Lecce è successo qualcosa di particolare: una studentessa, durante un discorso nell’atrio della scuola davanti ad una platea di alunni, ha detto delle parole che hanno destato clamore.
Come riporta Il Corriere della Sera, la giovane ha detto: “Anche in questa scuola ci sono stupratori che circolano nei corridoi”. Il video dell’intervento, trasmesso in diretta su Youtube, è finito nelle chat dei genitori degli studenti che si sono subito allarmati.
Non è chiaro a chi si riferisse l’alunna, se a compagni o a docenti. O se si è trattato soltanto di parole provocatorie e generalizzate. Questo è ciò che crede la dirigente scolastica. “Non ero presente perché occupata in quel momento con degli ospiti in presidenza, ma mi sento di dire che possa essersi trattato di un concetto più generalizzato. Tuttavia se al termine delle verifiche le evidenze saranno altre e le parole espresse più dirette ed esplicite dovrò procedere con una denuncia formale”.
“Ritengo che la ragazza abbia voluto richiamare fortemente l’attenzione, sia pure in modo assolutamente improprio, sul fatto che ci possa essere ovunque, e quindi anche in una scuola strutturata come la nostra, il rischio di comportamenti fuori dalla legalità. Seguiranno approfondimenti e mi riservo ogni azione a tutela della onorabilità della Istituzione scolastica e delle persone che la frequentano”, ha detto al Quotidiano di Puglia.
Ieri una marea rossa ha invaso le strade della Capitale, riversandosi poi al Circo Massimo, rispondendo così all’appello di “Non una di meno” nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e nella manifestazione principale “Per Giulia, per tutte”.
“Siamo 500mila”, hanno detto dal palco le organizzatrici. Ma sono tante le piazze che si sono riempite in tutta Italia per ricordare i 107 femminicidi dal primo Gennaio, affinché non ce ne siano più.
Un concerto rumoroso poi quella ospitato in Piazza San Giovanni a Roma, con mazzi di chiavi agitati in aria, gli slogan gridati per sovrastare il vento forte, i tamburi.
Anche il Papa su X ha scritto: “La violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società”, mentre il presidente Sergio Mattarella ha dichiarato: “Dietro queste violenze c’è il fallimento di una società. Le donne devono essere libere di essere libere”.
Bel gesto quello dei politici e dei sindacalisti che sono scesi nelle piazze senza bandiere, senza simboli come Elly Schlein, Giuseppe Conte e Maurizio Landini.
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