In un proprio comunicato del 9 ottobre, lo Snals-Confsal considera il disegno di legge sulla Finanziaria per il 2007 “insufficiente per lo sviluppo civile, culturale ed economico del Paese e del tutto inadeguato al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla strategia di Lisbona. Ancora una volta, i settori della conoscenza non sono stati considerati oggetto di investimenti ma di economie. Nella scuola i tagli ammonteranno a circa 1.400 milioni annui, cui si aggiungeranno ulteriori risparmi per finanziare il piano delle immissioni in ruolo”.
Per il sindacato “le ventilate assunzioni per 150.000 unità di personale docente non solo non sono certe nell’entità e nel tempo, ma – tenendo conto del turn over – copriranno a mala pena il 50% dei posti vacanti”.
“E’ inammissibile – prosegue il comunicato – che ai docenti che non entreranno in ruolo entro il 2009 vengano negati i diritti acquisiti (dal 2010 le graduatorie cesseranno di avere efficacia per l’accesso al ruolo). Così com’è inaccettabile, per il personale Ata, la previsione di assunzioni per sole 20.000 unità su 90.000 posti disponibili”.
Il segretario generale vicario, Marco Paolo Nigi, inoltre, evidenzia “l’insufficienza delle risorse destinate al rinnovo dei contratti del pubblico impiego e una moratoria di fatto per il biennio economico 2006/2007”.
“Le somme destinate al contratto scuola, università e Afam – afferma Nigi -non consentiranno di realizzare la copertura del potere d’acquisto di salari e pensioni e tantomeno di adeguare le retribuzioni dei docenti italiani ai livelli dell’eurozona, come era stato richiesto dallo Snals-Confsal e previsto nel programma della coalizione di Governo”.
Con l’obiettivo di sostenere la battaglia per la modifica in sede parlamentare del disegno di legge per la Finanziaria 2007, lo Snals, pertanto, parteciperà alla manifestazione nazionale di protesta, indetta dalla Confsal per il 20 ottobre, giorno in cui è stato anche indetto dall’organizzazione sindacale Rdb/Cub Pubblico Impiego uno sciopero generale nazionale del personale del “Pubblico impiego e della scuola” (per il settore scolastico l’astensione riguarderà “l’ultima ora di ciascun turno di lavoro”).