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Manifestazione docenti sostegno, Manzi (Pd): “Scelte governo sbagliate. Organico invariato rispetto allo scorso anno, serve incremento”

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Si svolge nel pomeriggio di oggi, 4 settembre, davanti la sede del ministero dell’Istruzione, a Roma, la manifestazione dei docenti di sostegno, insieme alle famiglie degli studenti e ai sindacati. Presente anche Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd:

“Siamo qui per esprimere sostegno e vicinanza ai genitori delle alunne e degli alunni con disabilità e agli insegnanti di sostegno che questo pomeriggio manifestano a Roma per chiedere al Ministro Valditara di non compromettere la qualità dell’insegnamento, penalizzando i docenti che hanno investito tempo e denaro nella propria formazione e di prevedere un incremento dell’organico di sostegno. L’ultimo piano pluriennale di immissione in ruolo di circa 25 mila docenti di sostegno, infatti, è stato fatto con la legge di bilancio per il 2021 per merito di un altro governo e di forze politiche diverse da quelle dell’attuale maggioranza. È necessario un potenziamento degli organici. Non possiamo non segnalare la situazione inaccettabile dei posti in deroga sul sostegno. Questi posti, ormai strutturali, che non vengono trasformati in organico di diritto, determinano una grave precarizzazione dell’insegnamento e l’impossibilità di garantire continuità didattica alle alunne e agli alunni con disabilità. È urgente un incremento dell’organico di diritto con un piano pluriennale di immissioni in ruolo. L’inizio dell’anno scolastico ha, infatti, registrato una realtà nota da tempo: la grave carenza di insegnanti di sostegno specializzati in un sistema scolastico che deve accogliere, e includere, un numero sempre maggiore di alunne e alunni con disabilità.

“Peraltro, le scelte del governo – prosegue Manzi – stanno anche incidendo negativamente sulla qualità dell’insegnamento: contestiamo la creazione di un percorso parallelo e temporaneo di formazione dei docenti di sostegno alternativo al Tfa, anche relativo ai titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero. Si trasmette il messaggio che una formazione seria, qualificata del docente di sostegno abbia un valore secondario. Bisogna investire nella formazione di qualità dei docenti precari, garantendo continuità didattica e professionalità nell’insegnamento di sostegno, affrontando con serietà, anche nel confronto con gli Atenei, il complesso ed urgente tema dei costi legati ai percorsi di formazione. Si tratta di interventi indispensabili per salvaguardare e promuovere l’idea di una scuola inclusiva, quale straordinaria conquista di civiltà, e rilanciare la sua funzione costituzionale che consiste nel sostenere le potenzialità di tutte e di tutti”.