
Oggi, 15 marzo, alle ore 15, in Piazza del Popolo a Roma, si svolge la manifestazione europeista il cui slancio proviene da La Repubblica, da un’idea del giornalista Michele Serra che due settimane fa aveva lanciato un appello.
“Esiste ancora il concetto politico-strategico di ‘Occidente’ nel quale sono cresciute le ultime generazioni di — appunto — occidentali? Che fine farà l’Europa, che oggi ci appare il classico vaso di coccio tra due vasi di ferro, per giunta ricolmi di bombe atomiche? Sopravviverà la way of life europea a questa stretta, che mette in discussione ciò che banalmente chiamiamo democrazia, ovvero separazione dei poteri, diritti e doveri uguali per tutti, libertà religiosa e laicità dello Stato, pari dignità e pari serenità per chi è al governo e chi si oppone? Mi sono domandato perché non si organizza una grande manifestazione di cittadini per l’Europa, la sua unità e la sua libertà. Con zero bandiere di partito, solo bandiere europee”, questo uno stralcio del suo articolo con cui ha invitato a manifestare.
L’appello è stato raccolto da ben 14 sindaci, che hanno organizzato la manifestazione. Potere al Popolo, assieme ad alcuni movimenti studenteschi ha invece organizzato una “contro-piazza” per opporsi a quanto sta progettando l’Europa sul fronte del riarmo dei Paesi membri.
I partecipanti
Dal palco, in presenza o con contributi video, parleranno tre senatori a vita (Liliana Segre, Renzo Piano, Elena Cattaneo), artisti, scrittori, attori (da Jovanotti a Pennac, da Scurati a Vecchioni che canterà, da Virzì a Massini), intellettuali, sindaci con la fascia tricolore (anche europei come Collboni da Barcellona), personalità della cultura, rifugiati politici tra cui l’ucraina Iulia Kurochka, volti della società civile. L’obiettivo? Dimostrare che esiste ancora un sentimento “europeista”. C’è spazio per la scuola in questa iniziativa?
Assolutamente sì: presente in piazza la Cisl Scuola: “Siamo qui – ha detto in una diretta su Facebook la segretaria generale Ivana Barbacci – perché aderiamo a questa bella manifestazione. Siamo qui per dichiarare che serve ricostruire la pace, per uscire dalla dimensione della guerra. Siamo convinti che donne e uomini di scuola possano e debbano essere promotori di questi valori. Siamo cittadini d’Europa, lavoriamo tutti i giorni come gente di scuola per la pace, la libertà, la democrazia”.
“Ci aspettiamo molte persone, siamo subissati di messaggi”, ha detto il sindaco di Roma Gualtieri. I volontari distribuiranno bandiere blu. L’Inno alla gioia interpretato dal Quartetto Indaco aprirà la manifestazione. Poi parola a Serra. Claudio Bisio sarà il conduttore. Tra i primi interventi Renata Colorni, figlia d’Europa, cresciuta con Altiero Spinelli, e l’attivista afghana Rahel Saya.
Attori come Fabrizio Bentivoglio e Lella Costa, la scrittrice Silvia Avallone, il musicista e compositore Mauro Pagani, che canterà, così come il cantautore Renzo Rubino. Ci sarà il comico e conduttore Luca Bizzarri. Parleranno la presidente delle famiglie arcobaleno Alessia Crocini, la scrittrice Marina Cuollo, il giornalista di La7 Corrado Formigli.
I politici coinvolti
Attesi molti leader politici: Elly Schlein, Pd, che dai social ha invitato a scendere in piazza “per l’Europa federale e contro i nazionalismi”, Magi +Europa, Fratoianni e Bonelli Avs, Renzi di Iv. Il segretario di Azione Calenda insieme a Magi e Blengino dei Radicali porterà bandiere ucraine e georgiane. Governo e centrodestra assenti, ma il gruppo dei 14 sindaci organizzatori dell’evento è bipartisan. Anche i 5S di Conte non si vedranno, ma molti elettori del Movimento hanno aderito all’evento. Di nuovo insieme i tre leader dei sindacati: Landini, Cgil, ha esortato ad esserci con le bandiere della pace, e poi Fumarola Cisl, Bombardieri Uil. Le Acli porteranno un bandierone europeo da record, 20 metri per 30, 40 persone per reggerlo. E poi Volt, Sant’Egidio, Anpi, Agesci, Legacoop, studenti, il Movimento non violento, la rivista di Magistratura democratica. E Rondine, la cittadella della pace toscana, che porterà giovani da luoghi di conflitto: “Non bandiere ma storie”.