Lo Snadir chiede che si ascoltino le richieste di 15mila docenti di religione cattolica.
Questa mattina, il Segretario Nazionale dello Snadir, Orazio Ruscica, si è recato insieme a una delegazione dello Snadir composta da Domenico Zambito, Giovanni Palmese, Patrizia Mikan e Giovanni Benetti, presso il Ministero dell’Istruzione per manifestare contro l’ingiusto trattamento riservato ai docenti di religione da anni di misure politiche inique e inefficienti e richiedere che venga predisposta al più presto una procedura straordinaria per l’assunzione in ruolo dei docenti precari di religione con oltre 36 mesi di servizio attraverso la cornice normativa del Decreto sostegni bis.
La manifestazione si è rivelata un grande successo, grazie anche alla collaudata macchina organizzativa dello Snadir. A metà mattinata, infatti, i rappresentanti del ministero (il Ministro Bianchi era impegnato nel convegno “RiGenerazione scuola, il piano per la tradisizione ecologica e culturale”) hanno chiesto di incontrare la delegazione dello Snadir per comunicare la presa d’atto da parte del ministero delle richieste del nostro sindacato.
Durante l’incontro, lo Snadir ha avanzato una proposta di emendamento all’art. 59 D.L. 73/2021, nella parte in cui prevede una semplificazione delle procedure di assunzione per il personale della scuola.
Nel disegno presentato, tale emendamento dovrebbe delineare cinque diversi interventi:
– Riscrivere i commi 1 e 2 dell’art.1bis della legge 159/2019, incapaci di risolvere in maniera strutturale e definitiva il problema del precariato degli insegnanti di religione, in modo che i meccanismi di assunzione in ruolo previsti per i docenti di religione rispecchino quelli già adottati per tutto il personale precario abilitato della scuola, senza distinzioni e discriminazioni.
– Riservare l’art.1 bis esclusivamente a coloro che hanno speso almeno 36 mesi di servizio nell’insegnamento della religione, predisponendo per essi una procedura straordinaria.
– Aumentare la quota di posti dal 70% al 90% nell’organico di diritto in un triennio per risolvere la palese discriminazione operata nei confronti dei docenti di religione. A tal proposito, lo Snadir ha sottolineato come tale incremento permetterebbe l’immissione in ruolo di tale personale ad invarianza di spesa dal momento che gli incaricati annuali di religione (che coprono al momento il 30% dei posti disponibili) al quinto anno di insegnamento, hanno comunque diritto alla progressione economica di carriera come per il personale a tempo indeterminato (DPR 399/88).
– Predisporre delle graduatorie per titoli e servizi per coloro che saranno incaricati annuali al primo settembre 2021 e da questa attingere per la nomina a tempo indeterminato per coloro che hanno 36 mesi di servizio e far svolgere l’anno di prova così come previsto per i docenti delle altre discipline (art.59 DL 73/2021).
– Permettere con lo scorrimento della graduatoria di merito 2004 di raggiungere il suo completo esaurimento nel prossimo anno scolastico.
L’incontro di questa mattina intende essere un primo momento di costruzione per un futuro dialogo e cooperazione tra il nostro sindacato e il ministero. Attendiamo nei prossimi incontri una risposta da parte del Ministro e dei Sottosegretari, cioè una risposta definitiva da parte della politica per superare il precariato dei docenti di religione.
Non smetteremo di lottare affinché le richieste degli insegnanti di religione siano seguite in tempi brevi da un intervento politico che permetta di trovare rapide soluzioni ai problemi che da tempo attanagliano un’intera categoria di docenti.
I precari dell’insegnamento religione cattolica sono oltre 10mila, il primo e ultimo concorso è stato bandito nel 2004 e il governo ha preso l’impegno di fare una procedura selettiva entro fine 2021 con una parte dei posti che andranno ai precari storici. Lo Snadir chiede invece un concorso solo per i supplenti con oltre 36 mesi.
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