Nessun allarme o pericolo particolare, ma le manifestazioni e i cortei in programma il 5 maggio in diverse città e località italiane, nel giorno dello sciopero generale della scuola contro la #riformabuonascuola, vanno seguite con la “massima attenzione”: la richiesta è stata inviata, alla vigilia dell’evento, a prefetti e questori dal Dipartimento di pubblica sicurezza.
Attraverso una apposita circolare, l’organo nazionale deputato alla sicurezza pubblica spiega che al fine di prevenire eventuali forme di protesta oltre le righe, “non potendosi escludere il radicalizzarsi di certe forme di protesta”, si invitano le autorità provinciali di pubblica sicurezza a curare con la massima attenzione l’attività di vigilanza degli obiettivi sensibili – in particolare le sedi di governo, istituzionali e quelle legate al mondo della scuola (Miur, Usr, Ambiti territoriali, ecc.) – l’attività informativa e di controllo del territorio.
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Sempre nella circolare, comunque, scrive l’agenzia Ansa, “non vengono indicati allarmi particolari né segnali specifici di rischio, poiché si rileva il fatto che a partecipare a cortei e flash mob saranno in prevalenza insegnanti”.
Il pericolo, come accaduto spesso in passato, anche recente, non sono i manifestanti che organizzano gli eventi di protesta, ma i cosiddetti “infiltrati”. Quelli che il 5 maggio, si spera, dovrebbero però tenersi lontani delle manifestazioni per migliorare la scuola italiana.
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