Le manganellate della Polizia agli studenti maggiorenni e minorenni di Pisa, non armati di trattori e picconi (altrimenti i poliziotti si sarebbero permessi?), sono la chiara dimostrazione che proporre o imporre l’apprendimento sterile e burocratico dell’Educazione civica, insieme a Cittadinanza e Costituzione – e chissà quanto altro fumo s’inventeranno – non è solo ipocrisia di chi governa, ma anche confessione della sua ignoranza.
Secondo l’Esecutivo e il Parlamento, infatti, i ragazzi dovrebbero approfondire certe tematiche per imparare a rispettare le regole del vivere civile. Vivere, non morire.
Peccato che l’esempio (sic!) non venga dall’alto – come dovrebbe essere – e, anzi, rappresenti l’esatto contrario; escludendo il Presidente della Repubblica che, nell’occasione, ha usato parole severe e funeree per i destinatari. Non sono poche le volte, proprio dall’alto, in cui dei diritti costituzionali se ne infischiano: bassezze, in realtà. Dopo di che, se aumentano i giovani e i docenti anti-apparato istituzionale, sappiamo di chi è la responsabilità.
Le forze dell’ordine (?) imparino, invece, a ragionare con la loro testa (e ciò che noi, in primis, insegniamo agli alunni) e a non obbedire ai diktat dei Capi-capoccioni, specie se diktat da Paesi antiquati, bui e contro i loro stessi figli.
Nel Palazzi del potere avranno capito che la differenza tra dettatura e dittatura è un’inezia? Immagino di no. Immagino, però, le loro orecchie da mercante a caccia di affari personali e di applausi, raccomandati alla claque lobotomizzata di turno: vedi i talk-show della tv-spazzatura, anch’essi ordinatamente sotto dettatura.
Giovanni Panunzio