Le proteste degli studenti contro il modello di scuola di Bianchi sono continuate anche nella giornata dell’11 febbraio: migliaia gli studenti in piazza in Lombardia, da Milano a Brescia a Crema, e nel resto d’Italia da Udine a Pescara. Lo riferisce l’Unione degli studenti, che parla attraverso il suo coordinatore, Ludovico Di Muzio.
“Negli ultimi mesi sono state fatte riforme e stanziati fondi come quelli per il PNRR senza dialogare con nessuno – lamenta Ludovico Di Muzio -. Vogliamo essere ascoltati: le mobilitazioni continuano verso gli Stati Generali della scuola del 18-19-20 febbraio”.
E torna sui fatti di repressione sui quali di recente è intervenuta la stessa ministra degli Interni Lamorgese parlando di corto circuito delle istituzioni. “I fatti degli ultimi mesi hanno evidenziato un inasprirsi delle dinamiche di repressione nei confronti della lotta studentesca – continua l’Unione degli studenti -. Dai blocchi dei cortei a novembre, alle sospensioni a seguito delle occupazioni di dicembre, fino alla violenza delle piazze delle scorse settimane. Vogliamo che venga ritirata la direttiva della Lamorgese rispetto alla libertà dei comitati dell’ordine e la sicurezza, che le azioni di repressione istituzionali, come le sospensioni per le occupazioni, siano combattute e codici identificativi per le forze dell’ordine”.
“Non possiamo più accettare che non si ripensi il rapporto scuola – lavoro: i PCTO (ex Alternanza Scuola – Lavoro) sono il simbolo del ruolo passivo della scuola nei confronti del mercato: devono essere ritirati per riflettere su un altro modo di dare concretezza e praticità alla dimensione teorica dell’istruzione”.
Infine la maturità 2022 (su cui la Tecnica delle Scuola ha sentito i propri lettori), gli studenti non fanno mancare la propria voce anche su questo tema: “Inaccettabile che il ministero non si sia confrontato con la rappresentanza studentesca prima di stilare le linee guida, ignorando le numerose difficoltà e carenze formative che la fase pandemica ha apportato al mondo dell’istruzione. Vogliamo la revoca della seconda prova e l’introduzione di una tesina multidisciplinare, che garantisca personalità e soggettività al processo valutativo”.
A dare ragione agli studenti anche il responsabile nazionale scuola di Sinistra Italiana, Giuseppe Buondonno, che dichiara: “Ha perfettamente ragione l’Unione degli Studenti, la modifica delle valutazioni per la maturità non è altro che un contentino paternalistico del ministro Bianchi. Decine di migliaia di studenti, nelle piazze italiane e nelle scuole occupate, chiedevano e chiedono serietà e rispetto.”
“Vanno agli esami le classi maggiormente svantaggiate dalla Dad – osserva il sindacato – una finzione di normalità, perché nulla impediva che si potesse attendere il prossimo anno”.
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