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Manovra 2023, possibile taglio di 627 tra dirigenti e Dsga. Ma Tar e Consulta possono ribaltare tutto

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Meno 627 presidi e capi segreteria in tutta Italia, tra settembre 2024 e settembre 2026, e 8% di istituti coinvolti. È la stretta prevista dalla manovra 2023 riportata oggi da ‘Il Sole 24 Ore’. Va usato però il condizionale viste le pronunce e i ricorsi pendenti, ad esempio il Tar Campania che ha sospeso il decreto, passando la palla alla Consulta. Ma ci sono anche i ricorsi di Toscana ed Emilia-Romagna, oltre che della Cgil al Tar Lazio (che ha respinto l’istanza cautelare della Puglia).

Il quotidiano spiega come dopo l’intervento del 2009 (calo demografico e tagli alle scuole sottodimensionate) si sia arrivati a un organico di diritto di dirigenti scolastici e Dsga di 7.936 unità quest’anno (seppur sia cambiato l’assetto organizzativo delle scuole). Fino ad arrivare al piano di dimensionamento con 7.461 unità nel 2024/25 e 7.309 nel 2026/27.

Nella mappa che fotografa ‘Il Sole 24 Ore’ si nota come la Basilicata perderebbe il 24% dei vertici scolastici, la Calabria e la Sardegna il 18%, il Molise il 15%, la Campania il 13% e la Sicilia l’11%.

Valditara: “Scuole più efficienti e risparmi per 88 milioni di euro”

“Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar del Lazio, competente in materia, che ha rigettato l’istanza cautelare presentata dalla Regione Puglia contro il progetto di dimensionamento scolastico previsto dal PNRR e attuato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Nelle motivazioni della decisione viene chiarito che nei contenziosi portati avanti dalle regioni non c’è alcun danno grave e irreparabile che giustifichi una misura cautelare. Avanti, dunque, nell’attuazione della misura, richiestaci dall’Europa, che non prevede la chiusura di plessi ma solo l’ammodernamento del nostro assetto organizzativo, attraverso l’eliminazione progressiva delle reggenze. Grazie a questa riorganizzazione avremo scuole più efficienti e risparmi per 88 milioni di euro; risorse che potranno essere reinvestite per il personale scolastico e non solo”.

Così qualche giorno fa Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito.