“Gli insegnanti il personale ATA, gli studenti hanno ragione a protestare: la manovra di bilancio riporta l’austerità in questo Paese, perchè comporta tanti tagli in tutti i settori, anche quello della scuola, Invece l’unico settore dove non si taglia sono gli armamenti. Anzi, addirittura in quello c’è un segno più”: inizia così l’intervista alla Tecnica della Scuola dell’on. Marco Grimaldi, vicecapogruppo Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, svolta nel corso del presidio della Flc Cgil in piazza Capranica a Roma contro la Legge di Bilancio 2025.
Il deputato di Avs ha anche annunciato che il suo partito politico ha “depositato tanti emendamenti alla Legge di Bilancio per togliere il blocco del turn over della scuola, per ridurre i precari, per mettere le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali a partire proprio da quello della scuola”.
Secondo Grimaldi, “serve soprattutto dare un vero stop alla precarietà a partire per esempio dal mondo della ricerca, anche del personale AFAM”.
Quello che “serve è un vero investimento pubblico: era quello che ci eravamo detti dentro la pandemia e dopo la pandemia, serve per il benessere, la salute degli studenti, come serve per i docenti che hanno un ruolo fondamentale. Invece noi continuiamo a scaricare addosso su di loro, sulle loro spalle, tante di queste responsabilità”.
Con la legge sull’autonomia differenziata, la L. del 26 giugno 2024, la n. 86 già approvata lo scorso mese di giugno, si teme anche un aumento del gap a livello di servizi, sia nella sanità ma anche nella scuola? “Dobbiamo essere sinceri – replica Grimaldi – perché l’Italia è già diseguale: se pensate al tempo pieno ci sono alcune città italiane, penso a Torino, a Milano, a Bologna dove il tempo pieno è praticamente per tutti, ma ci sono città in Italia, come Palermo e Napoli in cui invece non c’è quasi per nessuno. È in un’Italia così diseguale”.
“Noi – continua il deputato di Avs – dovremmo ricucire, altro che livelli essenziali: bisognerebbe dare a tutti il diritto allo studio. In tutte le regioni si dovrebbero dare le borse di studio, per esempio i contributi per una vera dignità che passa dalle mense, che passa ovviamente per i viaggi scolastici. Cioè, noi pensiamo a un altro Paese, in cui quella differenza in realtà non esiste. Invece, l’autonomia differenziata rischia di essere davvero uno spacca Italia di cui questo paese non ha bisogno”, conclude Grimaldi.
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