Gli ultimi “ritocchi” alla Manovra di Bilancio 2025 premiano parzialmente la scuola: la bozza di un emendamento del Governo prevede infatti che oltre 2.100 posti di personale Ata (precisamente 2.184) inizialmente da tagliare con l’avvio del prossimo anno scolastico vengano comunque cancellati ma solo nel settembre del 2026. Trova quindi conferma l’annuncio fatto qualche giorno fa dal ministro Giuseppe Valditara durante il convegno Cisl sui dirigenti scolastici, anche se per il sì definitivo allo slittamento bisognerà ora attendere l’esame del nuovo testo da parte dell’Aula di Montecitorio il cui inizio è previsto per il 16 dicembre.
Lo slittamento deciso dal Governo Meloni sugli oltre 2.100 posti di amministrativi, tecnici e ausiliari cancellati sembra quindi andare in parte incontro alle lamentele prodotte dell’opposizione politica, anche di recente in piazza, che assieme proprio ai sindacati nelle ultime settimane avevano ravvisato la contraddizione sul taglio degli Ata proprio nel momento in cui entreranno nel vivo le attività scolastiche legate al Pnrr.
Nulla invece trapela sulla conferma di alcune migliaia di unità di personale Ata in organico aggiuntivo (sempre per i progetti Pnrr e anche per l’Agenda Sud) licenziate lo scorso mese di giugno e mai riassunte.
Come rimangono in vita, a questo punto, salvo improbabili sorprese dell’ultimo momento, i tagli di 5.660 insegnanti di potenziamento: una operazione che sembrerebbe andare in controtendenza rispetto alle politiche portate avanti da diversi anni e da più Governi che pur in presenza di un sensibile calo degli iscritti a scuola, derivante dalla denatalità, sono riusciti a mantenere inalterato l’organico complessivo del corpo docente.
Ma dal Governo c’è poi un’altra disposizione che non farà piacere al personale della scuola, non solo gli insegnanti: la decisione di non provvedere al 25% di turn over nel pubblico impiego verrà meno per alcune professionalità lavorative dello Stato (per le forze di polizia, per i vigili del fuoco e per i ricercatori universitari), ma non per il personale scolastico: anche in questo caso, come per gli Ata della scuola da tagliare, comunque non si tratta di un ripensamento, ma solo di un allungamento dei tempi perché il mancato ricambio di un lavoratore ogni quattro che andrà in pensione verrà solo spostato di un anno.
Ricordiamo, a vantaggio del Governo in carica, che con la Legge di Bilancio 2025 arrivano 386 milioni per la valorizzazione del personale scolastico e il finanziamento riguarderà il triennio 2025/27.
Nella lunga lista di emendamenti prodotti dai relatori e dal governo, che accolgono parte dei rilievi arrivati negli ultimi mesi, sono spuntate delle novità sul fronte famiglie, soprattutto le più svantaggiate: è in arrivo, infatti, un ‘Fondo dote famiglia’ da 30 milioni di euro rimborserà le spese per lo sport o le attività extrascolastiche per i figli tra i 6 e 14 anni dei nuclei con Isee sotto i 15mila euro.
C’è poi un bonus da 100 euro, doppio per chi ha chi ha redditi sotto i 20 mila euro, che aiuterà invece nell’acquisto di elettrodomestici.
C’è poi l’aumento delle tasse su giochi e scommesse: 25,5% sui giochi di carte o bingo a distanza, 20,5% per le scommesse sportive dal vivo, 24,5% online.