Ancora un voto di fiducia.
Ieri mattina è stata votata la manovra finanziaria di 24,9 miliardi di euro il cui decreto si appresta a diventare legge.
Il governo, in questa fase, si è avvalso del doppio voto di fiducia dei due rami del Parlamento.
Per la scuola resta il congelamento triennale degli stipendi per gli insegnanti (2011-2013), ma alla fine dei tre anni gli scatti potranno essere recuperati. In questo caso il governo attingerà ai fondi destinati al settore per mezzo del decreto legge n. 112 del 2008 che prevede dei tagli per il comparto e allo stesso tempo ne restituisce il 30 per cento dei fondi.
Per la Cisl-Scuola le modifiche apportate dal Parlamento “sono un buon risultato, soprattutto sulla difficile e complessa questione delle progressioni di anzianità del personale scolastico”.
Infatti, mentre si congelano per tre anni le retribuzioni dei dipendenti pubblici, per il comparto scuola si prevede un’eccezione.
Sarà possibile destinare alle retribuzioni del personale scolastico le risorse di cui all’art. 8, comma 14, cioè il 30 per cento delle economie realizzate con la riduzione degli organici.
“Nella versione originaria del decreto – continua la Cisl-Scuola in un comunicato – le somme erano destinate ad altri scopi quali crediti delle scuole, supplenze, spese di funzionamento”.
“Si prevede che queste somme – conclude la Cisl-Scuola – così come riportato nelle schede della Flc-Cgil, siano ampiamente superiori a quanto servirà nel triennio 2010-2012 per pagare gli incrementi legati alle progressioni di anzianità”.
Sul sito della Camera dei deputati l’atto n. C.3638: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica” (approvato dal Senato) (3638).