Nel supplemento ordinario n. 174 della Gazzetta Ufficiale n. 176 del 30 luglio, e cioè nella stessa giornata in cui il provvedimento è stato approvato dalla Camera, è stato pubblicato il testo definitivo della legge 122 con la quale viene convertito il decreto legge n. 78 di fine maggio.
E così ora la manovra finanziaria è legge a tutti gli effetti e come tale dovrà essere applicata.
Rispetto al testo originario, quello definitivo contiene qualche modesta modifica relativa al settore della scuola.
In qualche caso il testo del decreto legge è stato persino peggiorato, come è accaduto con l’aggiunta del comma 3 bis dell’articolo 7, quello che dispone la soppressione dell’Enam e il trasferimento di proprietà e competenze all’Inpdap.
In pratica con un comma di due righe lo Stato incamera i beni (consistenti) di proprietà dell’Enam acquisiti nel corso degli anni grazie ai contributi, peraltro obbligatori, dei direttori didattici e dei docenti dell’infanzia e della primaria.
Alquanto complessa è la vicenda degli scatti di anzianità del personale della scuola cancellati dal comma 23 dell’articolo 9 del decreto e che potrebbero essere oggetto di un prossimo decreto interministeriale.
Per quanto riguarda le classi con alunni disabili, il tetto massimo dei 20 alunni dovrebbe restare anche se va detto che già ora molto spesso il tetto non viene rispettato e sono frequenti i casi di classi con disabili formate da 25-28 alunni, soprattutto se il disabile non è considerato grave.
Sempre a proposito di handicap, va rilevato che il decreto prevede l’invarianza dell’organico di sostegno rispetto ai posti funzionanti nel 2009/2010 con la possibilità di disporre deroghe per i casi gravi.
Molto controversi un paio di commi aggiunti all’art. 4 relativi alle nuove modalità di
pagamento dei compensi accessori che saranno liquidati direttamente in busta paga insieme con lo stipendio mensile. Questo significa che d’ora innanzi le scuole non riceveranno più i fondi per il pagamento dei compensi accessori ma si limiteranno a comunicare agli uffici pagatori del MEF gli importi da corrispondere a ciascun dipendente.
Grazie a questo nuovo meccanismo, il Ministero del Tesoro riuscirà a utilizzare una parte dei risparmi del fondo di istituto per la promozione di corsi organizzati dalle Forze Armate per giovani tra i 18 e i 30 anni di età.
Il testo definitivo della legge, infatti, prevede che le somme del fondo di istituto risparmiate possano essere riutilizzate per gli stessi scopi nell’anno successivo ma “al netto di quanto previsto all’articolo 55, comma 7-bis, lettera c)”, comma che quantifica le risorse necessarie per i corsi di “cultura della pace e solidarietà internazionale” in 5.772.720 euro per il 2011 e per in 5milioni di euro per il 2012.