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Manovra finanziaria:un miliardo di euro per la scuola. Sindacati scettici.

Il Documento di programmazione economica che sta per essere varato dal Consiglio dei Ministri e che prelude alla legge finanziaria per il 2005 non dovrebbe penalizzare la scuola: secondo le prime anticipazioni, si parla anzi di "investimenti" nel settore dell’Istruzione.
I sindacati confederali mostrano scetticismo, mentre i Comuni, che nei giorni scorsi avevano disertato la riunione della Conferenza Stato-Regioni con motivazioni polemiche ("Per il momento – aveva spiegato il presidente dell’Anci Leonardo Domenici – sappiamo che il decreto sul diritto-dovere, che in linea di principio condividiamo, determinerà un aumento di 125mila studenti all’anno; lo Stato prevede nuovi stanziamenti nella misura di 47 euro per ciascuno studente: è chiaro che la somma è del tutto irrisoria"), si mostrano molto più possibilisti, soprattutto dopo l’incontro di oggi, sabato 24, con i rappresentanti del Governo.
Dal Ministero, intanto, fanno sapere che la scuola non sarà penalizzata dalla "manovra" estiva: le risorse stanziate nel 2004 per l’avvio della riforma sono sì modeste (90 milioni di euro), ma in realtà riguardano solo l’ultimo quadrimestre e nel 2005 diventeranno 270 milioni di euro, più di 500 miliardi delle vecchi lire.
E per i maggiori impegni del personale?
"Ci saranno risorse significative – spiegano i responsabili del Miur – vale a dire altri 400milioni di euro che si aggiungeranno agli stanziamenti già previsti per tutti i contratti del pubblico impiego".
Ci sono poi in discussione altri fondi che derivano da ulteriori risparmi di sistema, per cui è possibile che – alla resa dei conti – per la scuola si possa parlare di una "pioggia" di almeno un miliardo di euro, duemila miliardi delle vecchie lire.
Ma anche lo Snals, che fra tutti i sindacati è quello che sembra prestare maggior credito al Governo, mette le mani avanti e dirama un lungo documento nel quale fa l’elenco delle priorità di cui il DPEF dovrebbe tenere conto.
L’Anp, per parte sua, sottolinea la necessità che il DPEF e la prossima legge finanziaria non trascurino i dirigenti e le alte professionalità della scuola, chiave di volta – secondo Giorgio Rembado e i suoi – di ogni vero processo di innovazione del sistema scolastico.
Dopo l’incontro di oggi con le autonomie locali, per lunedì 26 è previsto un altro passaggio importante, con la convocazione a Palazzo Chigi delle parti sociali.
Fra poche ore sapremo quindi se per la scuola gli investimenti ci saranno per davvero.

Reginaldo Palermo

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