C’è aria di sciopero generale contro la Manovra del Governo di fine 2024: lo aveva in qualche modo fatto intendere qualche giorno fa il segretario generale della Cgil Maurizio Landini sostenendo che ve ne erano i presupposti e che ne avrebbe parlato con gli altri sindacati. A raccogliere l’invito, tra le Confederazioni, sembra però che sia stata solo la Uil.
“Mercoledì 30 – ha detto Landini – con la Uil faremo una conferenza stampa in cui diremo con chiarezza quello che pensiamo della manovra e come prosegue la mobilitazione”, perché “sicuramente non ci fermiamo”.
Quindi, a specifica domanda sullo sciopero generale, intervistato da Agorà Weekend su Rai Tre, Landini ha fatto intendere che si farà: “lo comunicheremo il 30 insieme alla Uil“.
Quindi, il numero uno della Cgil ha ricordato che “i medici sono andati in piazza ma anche i lavoratori, i metalmeccanici, i chimici, la scuola, il trasporto pubblico e i pensionati e non finisce qui”.
L’Istruzione si fermerà il 31 ottobre: per la Flc-Cgil guidata da Gianna Fracassi sono diverse le ragioni dello sciopero, a partire dall’inadeguato aumento stipendiale, seppure, numeri alla mano e al netto dell’inflazione, il 5,78% del Ccnl 2022-24 messo sul piatto dal Governo Meloni rappresenti un incremento maggiore degli ultimi due contratti di comparto.
Intanto, a protestare contro la Legge di Bilancio 2025 è anche l’opposizione: “Questa sarà una manovra lacrime e sangue che peggiorerà le condizioni di vita delle famiglie e dei lavoratori”, ha dichiarato Piero De Luca, capogruppo Pd commissione Politiche Ue della Camera.
“Per quanto riguarda la scuola hanno previsto una pesante riduzione di organico con circa 8mila posti tagliati tra docenti e personale Ata che significa meno offerta formativa sui territori, meno progettualità e più difficoltà di gestione dei progetti del Pnrr”.