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Maranza, termine molto utilizzato dai giovani: cosa significa e da dove nasce? Lo spiega l’Accademia della Crusca

Chi lavora con i giovani o ha figli adolescenti avrà sicuramente sentito utilizzare il termine “maranza”. Ma cosa significa? E da dove deriva?

Lo spiega l’Accademia della Crusca, che ripercorre la “storia” di questa parola che si è diffusa tra i ragazzi, principalmente attraverso i social network come TikTok.

Innanzitutto questa è la definizione: il maranza è un ragazzo o, meno frequentemente, una ragazza, che appartiene a gruppi di giovani che condividono e ostentano atteggiamenti da strada, particolari gusti musicali, capi d’abbigliamento e accessori appariscenti e un linguaggio spesso volgare.

Questo termine si è particolarmente affermato nel 2022, ma in realtà risale alla fine degli anni Ottanta. Infatti, la sua prima attestazione è in una canzone di Jovanotti del 1988:

Mi chiamo Jovanotti e sono in questo ambiente
di matti di maranza e di malati di mente
fissati con le moto e coi vestiti americani
facciamo tutto ora o al massimo domani.

(dal brano Il capo della banda, cantato da Jovanotti nell’album La mia moto, Ibiza Records).

Quindi, maranza non è affatto un neologismo, ma è stato utilizzato a partire dagli anni Ottanta nel lessico giovanile, specialmente di area settentrionale, con il significato di ‘tamarro, coatto’.

L’etimologia è incerta: probabilmente dal meridionale maranza ‘melanzana’, con possibile sovrapposizione di voci come marakesch o marocco ‘meridionale’ (dal gergo giovanile).

Luisa di Valvasone, sul sito dell’Accademia della Crusca, spiega anche che “una buona parte di coloro che si (auto)definiscono maranza è composta da giovani italiani di seconda generazione di origine nordafricana e ragazzi nordafricani immigrati in Italia. Ciò ha favorito la proliferazione di pregiudizi e di contenuti mediatici di carattere razzista. L’uso di maranza riferito a persone di origine nordafricana potrebbe rispecchiare la semantica originale del termine, niente affatto priva di connotazioni razziste. Infatti, un’ipotesi etimologica, fornita da Emanuele Banfi (1992) e Lorenzo Coveri (1993), suggerisce un’origine dai dialetti meridionali, dove maranza significa ‘melanzana’ con allusione al colore (ma, ad esempio, in Sicilia vale ‘arancia’), e con una possibile sovrapposizione di forme come marakesch o marocco, che nel lessico giovanile, almeno degli anni Ottanta e Novanta, assumono il significato dispregiativo di ‘meridionale’. Parallelamente, la stessa forma maranza si registra nel 2009 in alcuni articoli di cronaca milanese nel significato di ‘marocchino’, non ancora legato all’attuale significato“.

Lara La Gatta

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