Attualità

Marcia Perugia-Assisi, motto “I care” come don Milani nella scuola di Barbiana. Il saluto di Mattarella

“I care” è il motto che don Lorenzo Milani volle affiggere all’ingresso della scuola di Barbiana. Lo stesso motto è diventato proprio della marcia Perugia-Assisi che si svolge quest’anno, a sessanta anni dalla prima promossa da Aldo Capitini.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per l’occasione, ha voluto inviare al Coordinatore del Comitato promotore della marcia, Flavio Lotti, un messaggio augurale:

“La marcia Perugia-Assisi è ancora una volta un segno di speranza. I valori che la ispirano e la partecipazione che continua a suscitare sono risorse preziose in questo nostro tempo di cambiamenti, ma anche di responsabilità. La pace non soltanto è possibile. Ma è un dovere per tutti – Stati, popoli, istituzioni sovranazionali, imprese economiche, forze sociali, cittadini – operare per costruirla. La pace si può costruire dal basso, perché impone coerenza nell’agire quotidiano, nel linguaggio che si usa, nella solidarietà concreta verso chi ha minori risorse e maggiori bisogni, nel rispetto per gli equilibri della natura, nella capacità di prendersi cura di quanti si trovano in difficoltà”.

 “Avere a cuore il proprio destino come quello dell’altro che ci sta accanto – prosegue Mattarella – come quello della persona lontana che però sappiamo essere a noi legata da una rete invisibile ma robusta, è la scintilla della cultura di pace che può sconfiggere l’egoismo, l’indifferenza, la violenza, la rassegnazione all’ingiustizia”.

A rafforzare le parole del capo dello Stato, il sindaco del Comune di Vicchio del Mugello (da cui lo scorso 4 settembre è partita simbolicamente la marcia) Filippo Carlà Campa: “Il significato forte, potente di ‘I care’ è al centro dell’esperienza di Barbiana. E stamani, qui, si percepisce distintamente. C’è un immenso bisogno di ‘I care’, di ‘We care’, di ‘Take care’: di impegno e responsabilità, di occuparsi delle cose e non pensare che altri lo faranno per te. Non c’è domani se non ci prendiamo cura gli uni degli altri e se tutti insieme non ci prendiamo cura della natura, del pianeta che abitiamo. La cittadinanza responsabile è un dovere e un diritto per promuovere solidarietà e il bene comune. Cittadini sovrani, liberi, critici, come esortava don Lorenzo Milani. ‘I care’ è impegno e speranza. ‘I care’ è cura. E’costruzione di pace. Passo dopo passo, giorno per giorno”.

Dopo i saluti istituzionali è partita la marcia Perugia-Assisi della Pace e della Fraternità.

Redazione

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