I lettori ci scrivono

Marco Bussetti, la legge 107, il dito e la luna

L’albero nasconde la foresta: un’esortazione indirizzata a chi limita le proprie osservazioni al particolare, a chi non coglie il significato profondo della realtà.

Se il legislatore, votando il paragrafo 7 della legge 107/15 avesse fatto tesoro dell’ammonimento, non avrebbe confuso la finalità della scuola con gli strumenti necessari al relativo conseguimento.

Un’irrazionalità che il ministro Marco Bussetti sembra non aver colto: la sua attenzione è rivolta all’alternanza scuola-lavoro, ai tablet, alla collocazione dei docenti, alla chiamata diretta …
Eppure la visione sistemica è uno dei fondamenti della cultura contemporanea: la circostanziata, univoca elencazione dei risultati attesi è la premessa alla sua assunzione. Si tratta del punto dolente della scuola, per l’assenza di un lessico condiviso: apprendimento, capacità, competenza .. sono concetti variegati. Una mancanza che impedisce la definizione dei traguardi e il governo del sistema scolastico.

Eppure la legge 53/2003, che delegava al governo il potere legislativo, ha fornito la cornice per le definizioni terminologiche: “E’ promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea”.

Eppure i regolamenti di riordino del 2010 hanno specificato il contenuto dei termini “capacità e competenze generali”.
Si trascrive quanto previsto per i licei nell’area logico-argomentativa:
• Saper sostenere una propria tesi e saper ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni altrui;
• Acquisire l’abitudine a ragionare con rigore logico, a identificare i problemi e a individuare possibili soluzioni;
• Essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di comunicazione.

Si tratta di un esempio di traguardi di sistema, che unificano tutti gli insegnamenti. Traguardi che costituiscono il fondamento della progettazione educativa, la “sostanza dell’autonomia delle istituzioni scolastiche”.
Se i Piani Triennali dell’Offerta Formativa delle scuole avessero sottotraccia tali traguardi, l’unitarietà della gestione scolastica sarebbe garantita, la “progettazione formativa/educativa/dell’istruzione” la qualificherebbe, il coordinamento la animerebbe, la trasparenza e la condivisione ne avrebbero beneficio.

Enrico Maranzana

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