Marco Campione, componente della Segreteria Tecnica della Ministra Valeria Fedeli, esprime il suo parere personale sul CCNI della chiamata per competenze.
Il giudizio di Campione è quello di un politico che per due anni consecutivi ha seguito da vicino la questione della chiamata per competenze, ecco cosa scrive sulla sua pagina facebook: “Ieri ho anticipato il mio giudizio in sintesi: meglio quest’anno dell’anno scorso. Oggi, come promesso dò qualche elemento in più. Perché trovo il contratto di quest’anno migliorativo della circolare dell’anno scorso? In che senso ci fa fare dei passi avanti nella giusta direzione?
1) Un contratto è meglio di una circolare proprio perché è un contratto. In quanto tale ha due caratteristiche non da poco:
– è un accordo tra le parti e quindi crea un clima più sereno nelle scuole: sarà difficile sostenere la tesi del Preside Sceriffo di fronte ad una procedura alla quale chi rappresenta i docenti ha dato il suo avallo;
– offre ai DS un contesto di riferimento più chiaro e giuridicamente solido.
In sintesi, viene ridotto il rischio sia di conflittualità interna che di contenzioso.
2) Perché prevede una procedura comparativa. L’anno scorso il DS doveva individuare il docente a cui proporre l’incarico con una valutazione quasi esclusivamente quantitativa (chi ha più criteri tra quelli indicati nell’avviso), quest’anno è quasi esclusivamente qualitativa. La scuola ha solo da guadagnarci.
3) Perché inserisce l’individuazione per competenze più pienamente nel quadro normativo della 107. È chiaro che se uno ha creduto alla bufala del Preside Sceriffo, potrà trovare questo accordo un “passo indietro”, ma siccome così non è mai stato… È vero che il passaggio in Collegio dei Docenti non era previsto dalla norma, ma –come riconosce la stessa ANP, certamente non tenera con il MIUR in questa fase- “le prerogative dei dirigenti delle scuole sono sostanzialmente fatte salve”.
Tutta la procedura resta in capo al DS, che individua le competenze e i criteri coerenti con il PTOF da sottoporre al vaglio del Collegio, pubblica l’avviso, fa la valutazione comparativa, fa la proposta al docente… Possono perfino essere svolti i tanto vituperati colloqui, com’è ovvio che sia visto che è previsto dal comma 80 della Legge 107 che non solo nessuno ha abrogato, ma viene anche esplicitamente richiamato nel contratto.
4) Recepisce quanto previsto dal nuovo Testo Unico del Pubblico Impiego, che a sua volta è l’applicazione dell’accordo del 30 novembre 2016 che impegnava il governo “a rivedere gli ambiti di competenza, rispettivamente, della legge e della contrattazione, privilegiando la fonte contrattuale quale luogo naturale per la disciplina del rapporto di lavoro, dei diritti e delle garanzie dei lavoratori, nonché degli aspetti organizzativi a questi direttamente pertinenti”. Lo recepisce e nel recepirlo trova a mio avviso un equilibrio molto avanzato tra legge e contrattazione. Un tale risultato non era affatto scontato.
5) Crea le condizioni per fare nuovi e significativi passi avanti in futuro.
Ora che la parte datoriale ha dimostrato concretamente di essere aperta al confronto, senza tabù né pregiudizi, mi auguro che la parte sindacale continui sulla strada della mediazione al rialzo fin qui perseguita. In vista del CCNL che andrà sottoscritto nei prossimi mesi, limitandomi al tema della individuazione per competenze, auspico si facciano progressi in due direzioni.
– La prima: riconoscere che il colloquio è legge e dunque uscire dall’ipocrisia di non volerlo nominare per dargli un ruolo chiaro, anche riconoscendo che è uno strumento utile al docente almeno quanto al Dirigente.
– La seconda: lavorare sul profilo professionale del docente; tema chiave a prescindere, ma che -per quel che riguarda l’individuazione per competenze- può essere lo strumento attraverso il quale abbandonare una gabbia di titoli competenze e criteri “oggettivi” (qualsiasi cosa questo aggettivo significhi) oggi circoscritta e limitante, facendo perno sulla responsabilizzazione delle scuole; tanto più adesso che è comunque il Collegio il luogo nel quale questi vengono vagliati”.
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