Qualche giorno fa, con un articolo pubblicato su Il Foglio, il giornalista e scrittore Marco Lodoli si è, in modo provocatorio, autocandidato ricoprire il ruolo di Ministro dell’Istruzione del Governo che succederà a quello di Mario Draghi. Le sue parole, che abbiamo riportato, hanno generato un forte dibattito.
Lodoli, ex insegnante con alle spalle anni e anni di esperienza, ha rincarato la dose. Tra le pagine de Il Foglio di oggi, 3 agosto, lo scrittore ha ampliato la sua riflessione rispondendo alle critiche nei suoi confronti e alle accuse di essere presuntuoso e non abbastanza esperto a livello tecnico presentando addirittura un decalogo che contiene i punti che, nel caso in cui venisse nominato Ministro dell’Istruzione, guiderebbero le sue azioni per riformare la scuola.
Ecco, riassumendo, i punti su cui, secondo Marco Lodoli, bisognerebbe intervenire.
Su quest’ultimo punto Lodoli ha ribadito che “un professore al primo impiego guadagna 1400 euro e a volte nemmeno gli bastano per trovare una sistemazione decente in una città sconosciuta in cui c’è una cattedra che aspetta di essere occupata. I professori non possono essere così poveri, si mortificano, hanno l’ansia di arrivare a fine mese”. Parole che fanno eco a quelle pronunciate da Rossano Sasso, secondo cui la condizione di precariato in cui versano molti docenti causa gravi danni a livello psicologico e professionale.
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