“Siamo certi che il governo interverrà, in tempi brevi, con un provvedimento specifico per sanare l’ingiustizia degli insegnanti Quota 96”.
“Bisogna rimediare un errore che viene dall’allora ministro Fornero – sottolineano i due esponenti dem – e l’esecutivo ha la volontà politica per farlo. In pochi mesi Palazzo Chigi ha affrontato altre questioni lasciate in eredità, come gli scatti di anzianità del personale docente e Ata, i concorsi dei dirigenti scolastici ed il rinnovo dei servizi di pulizia delle scuole. Come è successo in questi casi, anche per quota 96 ci attendiamo una rapida iniziativa del governo.”
Quanto tuttavia sia credibile e soprattutto affidabile il comunicato di Marcucci e Puglisi è da vedere e constatare con mano.
Troppe e da troppo tempo sono le lusinghe sussurrate con suadente tono nelle orecchie di questi lavoratori della scuola, trascinati probabilmente per il naso, mentre menare ancora il can per l’aia, continuando ad addossare ancora una volta tutte le colpe alla Fornero, come dicono i due esponenti del Pd, e a distanza di quasi di tre anni, appare beffardo, soprattutto dopo quanto la stessa ex ministra ha detto: se il Parlamento avesse voluto, si poteva da subito sanare questa ingiustizia. E non è stata ancora sanata, per cui il brindisi rimane sempre più uno sbiadito pio desio, mentre l’on. Francesco Boccia, presidente della Commissione bilancio, avrebbe dovuto sapere, molto prima dei tecnici del ministero, visto che presiede proprio il bilancio dello Stato, che di soldi, a copertura del pensionamento dei “Quota 96”, non c’era neanche l’ombra. Ecco la metafora: l’ombra che, mancando l’oggetto, non si può in nessun luogo proiettare.
Ecco in aggiunta i commenti di alcuni politici, mentre la Lega chiede le dimissioni di Boccia
Iniziamo col gruppo Pd:
”Apprendiamo con preoccupazione che il Governo ha presentato quattro emendamenti soppressivi al decreto Pubblica Amministrazione, che cancellano alcune modifiche migliorative apportate al testo durante la discussione in Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati. Si tratta: della cosiddetta ”quota 96” che avrebbe consentito di sbloccare 4mila pensionamenti nella scuola già a partire dal mese di settembre; del pensionamento d’ufficio a 68 anni per i docenti universitari; dell”incremento delle pensioni di reversibilità per gli invalidi del terrorismo e della cancellazione delle penalizzazioni per l’accesso alla pensione”.
”Ancora una volta – proseguono – ci troviamo a cedere alle valutazioni della Ragioneria di Stato che frenano correzioni volte a riparare gli errori commessi a danno dei lavoratori, da parte del Governo Monti e che permetterebbero la creazione di migliaia di posti di lavoro”.
”Il Governo ci ripensi: faccia un’ulteriore riflessione e chieda approfondimenti anche in virtù della discrepanza sui dati forniti dall’Inps”.
Palese (Fi): “Ennesimo flop del governo Renzi, costretto a modificare in fretta e furia il decreto sulla Pubblica amministrazione a firma del ministro Madia. Mancano le coperture, e da Palazzo Chigi e Palazzo Vidono se ne accorgono solo adesso”.
Scotto (Sel): “Inaccettabile, non si gioca sulla pelle delle persone” “Non si gioca sulla pelle delle persone. I quota 96 hanno già vissuto un’ingiustizia dalla Riforma Fornero che li ha penalizzati e lasciati senza pensione pur avendo i requisiti, e ora il governo Renzi, prima li illude alla Camera e poi li disillude al Senato. E non riesce neanche a mandare d’ufficio in pensione i medici e i professori universitari che andranno più tardi impedendo il ricambio”.
Dellai (Pi): “Il grave e imbarazzante incidente di percorso circa le mancate coperture di alcune norme del decreto Pubblica Amministrazione deve spingere a ripristinare un metodo di coordinamento tra Governo e Gruppi parlamentari della maggioranza”.
Fedriga (LN):Boccia si dimetta
“Ora Boccia dia le dimissioni da presidente della commissione Bilancio e il governo trovi coperture alternative per ‘quota 96′”. Il capogruppo leghista alla Camera, Massimiliano Fedriga chiede la ‘testa’ di Francesco Boccia dopo l’emendamento governativo per la soppressione di quota 96, lo sblocco di 4mila pensionamenti nella scuola.
“Fin dall’inizio abbiamo detto che le coperture previste erano farlocche, Boccia ha voluto comunque forzare il provvedimento, rimediando un flop clamoroso sulla pelle di 4mila dipendenti della scuola. Non è degno di sedere su quella poltrona. Il governo ha preso in giro e abbandonato il personale della scuola vittima della riforma Fornero, mentre – eliminando il limite di pensionamento per i professori universitari – ha garantito la cattedra a vita, e relative retribuzioni faraoniche, ai baroni universitari. Quello di Renzi si conferma l’esecutivo dei baronati, acerrimo nemico del ricambio generazionale”.
“Ora il governo trovi le coperture alternative per rimediare al pasticcio di ‘quota 96’. Come previsto da un ordine del giorno a firma Lega Nord votato alla Camera, quella norma non può essere toccata”.
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