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Mare Fuori: la sceneggiatrice al lavoro insieme a Luca Zingaretti su una fiction su Eugenia Carfora, preside di Caivano

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Il successo della serie televisiva Rai Mare Fuori è innegabile. La sceneggiatrice, Cristiana Farina, come riporta Fanpage.it, è al lavoro ad una nuova serie tv insieme a Luca Zingaretti incentrata sulla scuola, e in particolare alla storia di Eugenia Carfora, la preside di una scuola di Caivano, divenuta nota di recente.

La serie si chiamerà “La Preside”

La Farina, intervistata dal settimanale Oggi, ha spiegato che il prodotto televisivo avrà l’obiettivo di indagare un aspetto difficile della società odierna, ovvero quello dell’educazione scolastica, prendendo spunto da fatti di cronaca realmente accaduti.

“Si tratta di un’idea di Zingaretti e di Zocotoco, la sua società. È la storia di Eugenia Carfora, la preside della scuola di Caivano. Una donna che si è battuta contro tutto e tutti: lì non c’era nulla, neppure i professori perché non c’erano gli alunni”, ha detto. “È andata a prenderli uno ad uno, casa per casa. Si chiamerà La Preside e la Rai sembra interessata a produrla. Credo che dopo Mare Fuori sia venuto il momento di dare una risposta ai tanti costretti a scelte sbagliate per paura, in quei luoghi dove se ‘non appartieni’ come dicono loro, se non fai parte del gruppo, del clan, sarai solo carne da macello”.

Chi è Eugenia Carfora

La dirigente scolastica Eugenia Carfora, a capo della scuola superiore ‘Francesco Morano’ del quartiere, da anni si batte contro la dispersione scolastica e la criminalità giovanile, andando di persona a riprendersi i ragazzi dalla strada, all’Ansa ha fatto delle forti dichiarazioni in seguito alla diffusione della notizia degli stupri di gruppo di Caivano: “Servono insegnanti bravi. I più bravi d’Italia. Solo così salveremo i giovani del Parco Verde dal loro destino”.

“Quando arrivai qui – ha ricordato la preside – questa scuola era ‘sgarrupata’ come il centro sportivo ‘Delphinia’, teatro delle violenze. Oggi, da quelle rovine, è nata una ‘palestra’ per preparare alla vita reale i ragazzi del rione. Ho fatto rete con colleghi di istituti di tutta Italia molti dei quali sono venuti di persona a verificare i nostri progressi. Siamo passati da una dispersione del 50% ad una, quasi fisiologica da queste parti tra abbandoni e bocciature, del 25 ma serve altro”, ha detto.

“Quando decisi di riappropiarmi di un edificio della scuola per destinarlo ad stituto alberghiero – ha raccontato la preside coraggiosa – i gestori della piazza di spaccio che lo stavano utilizzando per le loro attività criminali mi fecero trovare una muta di pitbull che rendeva impossibile l’accesso. Ma non mi fermarono loro e non mi fermarono i loro cani”.

“Cara Meloni – è questo che le direi – dopo quanto accaduto alle ragazze si parla un’altra volta del Parco Verde come l’inferno in terra. Il luogo peggiore dove crescere figli ma io credo ancora che la scuola possa esserre una diga a quanto è accaduto dove non si debbano offrire scorciatoie o facili attestati professionali ma laboratori di vita dove maestri, magari i migliori maestri, possano aiutare quei ragazzi a diventare uomini. Magari uomini migliori”, ha concluso, spiegando cosa direbbe alla premier.

“Quando stamattina ho letto il giornale ho avuto un momento di smarrimento, ma poi ho pensato che in fondo era un giorno felice“: queste le parole della dirigente scolastica Eugenia Carfora, da oltre tre lustri in servizio nel parco Verde di Caivano, nominata nel 2020 miglior dirigente scolastica d’Italia.

Secondo la preside è “un giorno felice” quello in cui tutta Italia è venuta a sapere sullo stupro di Caivano, “perchè se questa vicenda è venuta alla luce e perché c’è stato qualcuno che finalmente ha avuto voglia di denunciare. Per questo, nonostante tutto, sono felice”.