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Margherita Hack, la signora delle stelle, è morta

Margherita Hack sarà sepolta a Trieste con una cerimonia semplice e privata. L’astrofisica ha lasciato indicazioni di essere seppellita nel cimitero di Trieste senza alcuna funzione nè rito. Il ricovero della scienziata era stato tenuto segreto per sua volontà. Le persone che gli sono state vicine fino alla fine hanno riferito che per rispettare le sue volontà non saranno resi noti nè giorno nè orario della sepoltura. Astrofisica di fama mondiale, la Hack era nata a Firenze nel 1922 e si era trasferita a Trieste nel 1963, dove viveva in una casa nel popoloso quartiere di Roiano. Senza figli, donna impegnata socialmente, vegetariana da sempre, grande divulgatrice, la Hack era anche una appassionata animalista: aveva otto gatti e un cane.
"Non ho paura della morte. Le mie battaglie e il mio impegno proseguiranno, nei limiti del possibile, sia come astrofisica sia come cittadina".
Toscana di nascita (nacque a Firenze nel 1922) e triestina d’adozione (dal 1963 ha vissuto nel popoloso quartiere di Roiano), spostata senza figli, divenne professoressa di astronomia all’università di Trieste nel 1964 e lo rimase fino al 1997. E’ stata la prima donna a dirigere l’Osservatorio astronomico del capoluogo friuliano e si impegnò per creare l’Istituto di astronomia, poi sostituito da un Dipartimento, che diresse fino al 1990. Nel 1995 l’Unione astronomica internazionale le dedicò un asteroide di nuova scoperta, denominato "8558 Hack".
Socio nazionale dei Lincei dal 1987, ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il Premio linceo e il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri; nel 2012 è divenuta Dama di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Nelle sua autobiografie racconta della sua giovinezza a Firenze, della suo passione per le biciclette, per le motociclette e per l’atletica, del suo amore per gli animali (influenzato dai genitori seguaci della teosofia). Spiega come rimase affascinata dall’astrofisica e quali siano i valori trasmessi dalla scienza. Il suo consiglio ai giovani e’ stato sempre di continuare ad avere sogni e non perdere la fiducia. Impegnata per i diritti civili e delle donne, per il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali e per la laicità dello Stato, si e’ candidata nel 2005 e nel 2006 con il Partito dei Comunisti Italiani, nel 2009 nella Lista Anticapitalista per le elezioni europee; nel 2010 fu eletta nel Consiglio regionale del Lazio per la Federazione della sinistra, ma lasciò il seggio ad altri candidati e nel 2011 si candidò alle politiche con Democrazia Atea. 
La Ministra dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha detto:
L’impegno di Margherita Hack nella divulgazione della conoscenza scientifica dovrebbe essere "un esempio per tutti i ricercatori". 
"E’ stata una persona che ha ispirato ricercatori e scienziati a coltivare un impegno comune per la ricerca", ha osservato commentando il ruolo dell’astrofisica scomparsa oggi a Trieste.
"Mi ricordo – ha aggiunto – che quando studiavo fisica mi dicevano "diventerai come Margherita Hack. Non so se chi me lo diceva volesse farmi un complimento, ma per me aveva una connotazione positiva".
Per Maria Chiara Carrozza erano "affascinanti" i temi che affrontava Margherita Hack, una ricercatrice di altissimo livello che è stata "un personaggio estremamente positivo". Uno dei suoi pregi più grandi, secondo il ministro, era nel fatto che "aveva le sue idee e non aveva paura di dire con grande franchezza quello che pensava". Inoltre "credeva molto nella buona ricerca" e "aveva un’apertura internazionale".
Con il suo impegno nel divulgare i progressi dell’astrofisica, ha aggiunto, "ci ha dato un esempio di come i ricercatori dovrebbero impegnarsi nel diffondere le loro conoscenze". E’ stato "molto positivo – ha concluso – il suo saper portare la ricerca all’attenzione del mondo".
Infine, un ricordo di Davide Rossi, segretario del Sisa, piccolo sindacato di cui la Hack è stata aderente e sostenitrice.

Pasquale Almirante

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