I lettori ci scrivono

Maria Stella Gelmini e le mezze verità

Maria Stella Gelmini, ex Ministro dell’Istruzione, “dimentica” il diritto allo studio  sancito dalla Costituzione , evidenziando solo quello che caratterizza il pensiero debole della destra: il grembiule e il voto di condotta!
Risposta che provoca molta rabbia, ma non stupisce!

Maria Stella Gelmini non stupisce

Si legge sul portale tecnicadellascuola.it:  “A meno di otto mesi dall’inizio del Governo M5S-Lega, è già tempo di bilanci e di confronti: a sostenerlo è il Movimento 5 Stelle, che ripercorre gli obiettivi realizzati dall’Esecutivo gialloverde, mettendo in risalto le diversità (con tanto di colorazioni blu e rosse) rispetto al terzo Governo Berlusconi”
Quest’ultimo si è distinto per la Riforma Gelmini (2008-2009) che ha operato il più significativo dimagrimento del sistema scolastico.
Bene ecco la risposta dell’On. Maria Stella Gelmini, ora capogruppo dei deputati di FI: “fake news quotidiana del blog del M5S …Ecco il nostro… quello vero! Scuola di qualità: (voto di condotta-maestro unico)”

La replica dell’On. Gelmini non meraviglia più di tanto.
Esprime il pensiero di una destra che ritiene secondario il diritto sociale al successo scolastico. Quello che conta è “la tappezzeria”, come il voto di condotta e il grembiule. Elementi che certamente non possono ricondursi all’impegno della Repubblica a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese (art. 3 comma 2 Costituzione).
Stesso discorso vale per l’art. 34 ” La scuola è aperta a tutti“. La replica  di M. Stella Gelmini conferma l’estraneità di fondo della destra rispetto ai principi fondamentali della Costituzione.

Maria Stella Gelmini e il depotenziamento dei principi costituzionali

Riprendendo il titolo di un famosissimo lavoro dei Pink Floyd, elenco brevemente i provvedimenti della Gelmini (2008-09) che hanno rappresentato una delle pagine più nere della recente storia della scuola, caratterizzata dai suddetti articoli della Costituzione. L’esponente di FI  ha “obbedito a tutti gli ordini” del suo mentore (Berlusconi ) che, a riguardo della scuola pubblica, ha sempre espresso supponenza e disprezzo, perché espressione del ” comunismo italiano”.

Analizziamo alcuni provvedimenti.
Salasso di 8 miliardi di €. Risorse tolte alla scuola attraverso:
l’istituzionalizzazione delle classi pollaio, istituzionalizzate con la legge 133/2008 art 64; e definite nei suoi aspetti numerici dal Dpr 81/09;
lo smantellamento della legge 148/90 ( Riforma scuola elementare ).
Abolite le compresenze, i moduli didattici (legge 133 del 2008 .  Si legga ” Il modulo è morto…” ) fortemente depotenziato il tempo pieno  e ripristinato il maestro unico (decreto-legge 137/2008);
la mancata restituzione  dei 2.400 milioni.
M. Stella Gelmini aveva promesso che il 30% dei tagli della scuola, sarebbero tornati ad essa sotto la voce della “premialità”.
Questi sono i fatti supportati dai riferimenti di legge.  Purtroppo ne paghiamo ancora oggi le conseguenze. Mi riferisco a tutti i bisogni educativi alla quale la scuola italiana non è riuscita (e non riesce) a rispondere grazie all’On. Maria Stella Gelmini!

di Gianfranco Scialpi

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