Legalizzare l’assunzione della marijuana a uso ricreativo e con i proventi fiscali che ne derivano finanziare la scuola e i trasporti pubblici: l’idea è del governatore di New York Andrew Cuomo ed intende portarla avanti per introdurla nel 2019.
”Legalizziamo la marijuana per uso ricreativo una volta per tutte” ha detto il governatore. L’obiettivo – che rientra nell’agenda per i primi 100 giorni del terzo mandato di Cuomo – è quello di allineare New York con diverse località vicine che, scrive l’agenzia Ansa, si sono già mossi in questa direzione.
L’annuncio, hanno scritto alcuni analisti politici, è sembrato rivolto anche ad un pubblico nazionale, alimentando in questo modo le voci di una discesa in campo di Cuomo per le elezioni del 2020.
Dieci altri stati e Washington Dc lo hanno già fatto, usando le entrate fiscali derivanti dall’industria per incentivare iniziative a supporto della scuola e dei trasporti.
Il voler destinare all’istruzione pubblica i proventi fiscali derivanti dal via libera alla marijuana per uso ricreativo non sembra tuttavia un’operazione ineccepibile.
Prima di tutto perché si tratta di un via libera su cui molti non si troverebbero d’accordo: è scientificamente provato che gli effetti dell’assunzione continua della marijuana non sembrano, infatti, così innocui come molti sostengono.
In secondo luogo, desta diverse perplessità il fatto che a beneficiarne sia l’ambiente dove si spiega che l’assunzione delle droghe, leggere o pesanti che siano, non è una strada sana e corretta da perseguire. Condannandone con forza l’assunzione.
Insomma, la contraddizione appare evidente.
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