
Sono pesanti le accuse mosse dal Fatto Quotidiano alla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, sulle modalità di acquisizione della sua laurea: il quotidiano sostiene di essere venuto in possesso del libretto su cui è scritto il percorso di studi universitari della titolare del Lavoro, dal quale risulterebbe che ha acquisito una laurea ‘facile’, presa quasi gratuitamente in un’Università peraltro privata, dove il marito della titolare del dicastero sedeva nel Cda dell’ateneo.
Secondo il quotidiano guidato da Marco Travaglio, la ministra Marina Calderone avrebbe svolto più esami nella stessa giornata e in alcuni casi anche di domenica. Spesso il primo del mese e poi il giorno 15.
Pronta la replica della diretta interessata: “In relazione al mio percorso universitario – ha scritto sui social la ministra Marina Calderone -, mi preme ricordare che ho ottenuto la laurea triennale in data 12.11.2012 e quella magistrale in data 26.07.2016”.
Calderone non nega di avere svolto più verifiche universitarie a poche ore di distanza. “Oggi un quotidiano ha trovato la prova della mia laurea, ossia il libretto universitario. Nel quale ci sono esami sostenuti lo stesso giorno e più esami superati a distanza ravvicinata. Come credo sia accaduto a molti universitari. In quanto studente-lavoratrice, ero una fuori corso. Questo significa che è stata tutt’altro che una laurea presa in fretta e furia“.
Replica anche alla supposta anomalie degli esami svolti nei giorni festivi: “Quanto agli esami sostenuti nel fine settimana, è la normalità in caso di corsi dedicati agli studenti-lavoratori. Orgogliosamente – conclude – posso affermare che lavoro (e studio) da più di 30 anni“.
La ministra del Lavoro puntualizza, infine, di essere “iscritta all’ordine dei consulenti del lavoro dal 22.11.1994, mentre l’obbligo di laurea è stato introdotto solo a partire dal 2010”.
Le spiegazioni della ministra non hanno però frenato gli attacchi dell’opposizione politica. Stefano Vaccari (Pd), segretario di Presidenza della Camera, si è rivolto al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: “anziché arrovellarsi su come vietare l’uso dell’asterisco e dello Schwa nei documenti degli istituti, perché non ci informa sui titoli accademici della collega ministra Calderone, che si sarebbe laureata con esami di sabato e domenica nell’Università privata dove il marito è membro del Consiglio di amministrazione? Il merito è una prerogativa troppo seria per essere lasciata nelle mani di chi potrebbe non averne”, ha chiosato il dem.
A rispondere al deputato Vaccari, in difesa anche di Valditara, ci ha pensato il sottosegretario all’istruzione Paola Frassinetti: “Mi stupisce che l’on. Vaccari del Pd sulla questione della laurea del Ministro Calderone menzioni il Ministro Valditara che avrebbe dovuto, a suo dire, informarsi sui titoli accademici della Calderone. Evidentemente l’on. Vaccari ignora che la competenza su questo tema è del Ministro dell’Università e non di quello dell’Istruzione e Merito. In questo modo, polemizzando su ogni cosa, si dimostra di avere povertà di argomenti”.
Intanto, però, a Montecitorio i toni si alzano: i capogruppo in commissione Lavoro di Pd, M5s e Avs Arturo Scotto, Valentina Barzotti e Franco Mari, hanno chiesto la convocazione urgente della Commissione per audire sia Marina Calderone che il rettore dell’Università privata dove si è laureata la ministra.
“Le rivelazioni pubblicate dal Fatto Quotidiano ci interrogano e ci preoccupano”, afferma Scotto che sollecita la ministra a chiarire “subito spiegando all’opinione pubblica la verità dei fatti”.
Anche per spiegare, aggiunge Scotto, che non c’è bisogno della laurea per presiedere l’ordine dei consulenti del lavoro, come Calderone avrebbe fatto prima della nomina nell’esecutivo con alla guida Giorgia Meloni.
“In ogni caso la trasparenza del curriculum vitae resta un obbligo quando hai un ruolo pubblico”, insiste il deputato Pd.
Secondo Agostino Santillo del M5s “mentire sulla propria laurea è un atto che mina la credibilità delle istituzioni, è un’offesa a chi ha studiato una vita intera e rappresenta un insulto alle persone per bene”.
Dall’area di Governo, invece, giungono parole di sostegno per la ministra Marina Calderone. Secondo Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Lavoro, “in assenza di solidi argomenti politici, viene attaccata sul piano personale, attraverso una squallida indagine sul suo percorso di studi. Prima di diventare ministro, la Calderone è stata per anni una qualificata professionista nel mondo del lavoro e oggi sta mettendo a disposizione del Paese le sue qualità. I numeri la premiano, la disoccupazione è ai minimi, la sinistra per l’ennesima volta rivolge accuse pretestuose che evidenziano un’irrilevanza politica. Solidarietà al ministro”.
Salvatore Deidda, deputato Fdi e presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dà “pieno sostegno al ministro Marina Calderone che sta dimostrando il proprio valore con i risultati che sta raggiungendo con il Governo Meloni, ma anche attraverso la sua attività professionale decennale, risultando sempre apprezzata negli incontri che ha con le categorie, l’ultimo con l’associazione di donne, imprenditrice del mare, l’altro giorno alla Camera dei Deputati”.