Il Premier Mario Draghi, oggi 24 agosto, è tra i protagonisti della penultima giornata del Meeting di Rimini, la manifestazione organizzata ogni anno dalla fondazione “Meeting per l’amicizia fra i popoli” in cui vari ospiti discutono di temi culturali, religiosi e politici. Ieri è stato il turno di due dei principali esponenti politici italiani, Enrico Letta (Pd) e Giorgia Meloni (FdI), oltre a Matteo Salvini (Lega) e Antonio Tajani (FI), i quali si sono confrontati anche su temi cari alla scuola.
Il Presidente del Consiglio uscente, il cui intervento è iniziato poco dopo le 12:00, era molto atteso. Il suo ingresso in sala è stato accolto da applausi.
“Grazie per il calore di questo applauso grazie per la vostra accoglienza. Questo entusiasmo mi colpisce molto. Parlerò soprattutto ai giovani che vedete la politica come ideali da condividere. Voi siete la speranza della politica”, queste le prime parole di Draghi.
I principali nodi dell’agenda Draghi
Il premier ha illustrato ciò che ha mosso fin dall’inizio la sua azione di Governo, in un momento di grande crisi. Adesso, dice Draghi, bisogna pensare con pragmatismo al “paese che siamo e che vogliamo diventare”, nonostante il complicato quadro geopolitico.
“In questa fase del ciclo economico bisognava dare e non prendere, e così abbiamo fatto. Abbiamo cercato di aumentare le tasse. Il Governo ha iniziato un percorso di riduzione delle tasse: mi riferisco alla riduzione del cuneo fiscale, ad esempio. L’obiettivo è stato quello di far sì che il Fisco fosse equo”, ha affermato Draghi. “L’evasione fiscale non deve essere né tollerata né incoraggiata”.
A proposito di economia, “protezionismo e isolazionismo non coincidono col nostro interesse nazionale”, ha ribadito Draghi. “L’Italia non è mai stata forte quando ha deciso di fare da sola. Il suo posto è al centro dell’UE. Con questa visione i nostri padri hanno ricostruito l’Italia. L’Italia ha bisogno di un’UE forte tanto quanto l’UE ha bisogno di un’Italia forte. L’Italia sa essere un paese autorevole ed è con l’autorevolezza che si ha il rispetto degli altri”.
“La nostra credibilità è nata dalla coesione, prodotto dell’unità nazionale che ha visto i partiti mettere da parte le loro differenze. Terminata l’esperienza dell’unità nazionale avrà una declinazione diversa. La coesione si dovrà ritrovare nel sentire comune e nel senso di appartenenza agli ideali della Repubblica e dell’UE”, ha detto Draghi.
“Il confronto con i sindacati è stato importante. Altrettanto lo è stata la collaborazione con gli enti territoriali. Voglio anche ricordare il ruolo del Terzo Settore”.
Un discorso che sa di commiato
“Guidare l’Italia è un onore. Mi auguro che chi la guiderà, rappresenterà lo spirito repubblicano. L’Italia ce la farà anche questa volta”.
“Bisogna pensare a garantire all’Italia il ruolo di uno degli stati protagonisti del mondo. Questo passaggio storico drammatico necessita coraggio di azione. Le decisioni che prendiamo oggi sono destinate a cambiare il futuro dell’Italia. L’Italia è un grande paese che ha tutto ciò che serve per superare gli ostacoli che le vengono messi davanti”, ha aggiunto.
“Invito tutti ad andare a votare”, ha ribadito Draghi, accolto da un fragoroso applauso, prima di ringraziare i suoi ministri per il lavoro svolto, volto a “disegnare un paese equo e moderno”.
Il premier uscente non ha potuto non discutere a proposito della questione dell’approvvigionamento del gas dalla Russia: “Non possiamo dipendere da un paese che ha nostalgia del suo passato imperiale”, ha detto. “Oggi l’Europa si trova con forniture incerte di gas russo e prezzi esorbitanti. La Commissione Europea si occuperà di slegare il costo dell’energia elettrica da quello del gas”.
“Questa agenda ha avuto un impatto positivo. L’anno scorso il PIL è salito del 6.6%, si tratta di un livello di PIL pre pandemico, in anticipo rispetto alle previsioni. Secondo le stime – ha continuato – cresceremo più della zona Euro nel suo complesso”.
Nonostante la crescita del tasso di occupazione Draghi non ha potuto fare a meno di constatare la presenza di “Stipendi bassi e precariato diffuso”. “Abbiamo comunque consentito a molti under 35 di acquistare una casa e accendere un mutuo. Questi sono stati i punti fermi della nostra agenda: crescita, occupazione, dignità agli anziani e fiducia ai giovani per raggiugere i loro obiettivi” ha precisato il premier.
“L’economia mondiale è in peggioramento. C’è però una base solida da cui partire: crescita economica, giustizia sociale, sostenibilità dei conti pubblici” ha affermato Draghi, sottolineando lo sforzo fatto anche dai cittadini, ad esempio nel contesto della campagna vaccinale. “Gli italiani hanno reagito con senso di responsabilità”.
Le considerazioni del premier uscente sulla scuola
Draghi ha citato le conseguenze sulla scuola del periodo più nero della pandemia: “Le scuole erano spesso chiuse, La Dad non riusciva ad essere un’alternativa valida ed equa”. Così Draghi sulla riapertura degli istituti scolastici: “La riapertura delle scuole è stato uno dei nostri principali obiettivi sin dall’inizio della campagna vaccinale. Non sarebbe stato giusto riaprire prima le attività commerciali e costringere i ragazzi a rinunciare ancora alla didattica in presenza. Abbiamo scelto di riaprire appena è stato possibile, consci del rischio calcolato nonostante molti voci scettiche ci davano degli irresponsabili. Il risultato è stato premiato, i ragazzi sono tornati sui banchi”.
Ecco le parole di Draghi a proposito dell’accoglienza ai profughi ucraini in Italia: “Ringrazio le famiglie, il terzo settore, gli insegnanti per il loro sforzo collettivo di generosità e di organizzazione”.
“Mi è stato chiesto di descrivere la mia agenda, dovrebbe essere un insieme di proposte per il futuro esecutivo. Ciò che posso fare è una sintesi del metodo che ha guidato l’azione del nostro Governo e i risultati che ne sono conseguiti. In platea vedo molti giovani. La parola deve quindi essere di verità ma soprattutto di speranza. Le difficoltà non sono calamità che ci lasceranno inerti. Noi tutti supereremo questi ostacoli. La fiducia nel futuro si fonda su questa consapevolezza e sarà la nostra forza”, ha concluso Draghi rivolgendosi ai giovani.