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Mario Tronti è morto: il politico e accademico insegnò anche a scuola e studiò filosofia spinto da un suo docente

Mario Tronti è morto: il politico, filosofo e docente universitario, teorico dell’operaismo, si è spento oggi, 7 agosto, all’età di 92 anni intorno alle 10 e 30 a Ferentillo, in provincia di Terni.

Come riporta La Repubblica, Tronti, già militante del Partito comunista italiano, è stato anche parlamentare. Eletto la prima volta al Senato nel 1992 con il Pds e, successivamente, nel 2013 con il Partito democratico.

L’impegno di Tronti

Come si legge sul sito del Senato Tronti ha frequentato il Liceo classico “Pilo Albertelli” e poi si è iscritto alla Facoltà di Lettere dell’Università di Roma, corso di Filosofia, laureandosi nel novembre del 56 con Ugo Spirito discutendo una tesi sulle opere giovanili di Marx. In un’intervista a La Repubblica rilasciata nel 2021, in occasione dei suoi 90 anni, Tronti ha spiegato: “Fu il mio professore d’italiano a consigliarmelo. Lo annunciai ai miei. Mi guardarono interrogativi: ‘Tu sai quello che devi fare’, mi disse mia madre”.

Nel 1951 si è iscritto alla Federazione giovanile comunista e nel 1954 al Partito comunista, coltivando sempre la passione per la politica. Nel 1956 ha preso posizione a favore degli insorti ungheresi, tramite il celebre “Manifesto dei 101”.

Tronti ha partecipato all’esperienza dell’operaismo, come redattore dei Quaderni rossi. Dopo appena tre numeri dei Quaderni, Tronti con Alberto Asor Rosa, Romano Alquati, Antonio Negri e altri esce dalla redazione della rivista per fondare un nuovo giornale, Classe Operaia, che esce dal 1964 al 1967. Tronti ne è il direttore.

Tra il 1968 e il 1970 ha insegnato storia e filosofia al Liceo scientifico Galilei di Terni. Nel 1969 ha ottenuto la Libera docenza di Filosofia morale. Nel 1970 è stato chiamato, come incaricato, all’Università di Siena, nella costituenda Facoltà di Lettere e filosofia. Nei primi anni Ottanta ha coordinato il lavoro della rivista Laboratorio politico. Nel 1983 è entrato a far parte del Comitato centrale del PCI.

Tronti ebbe un ruolo importante nel movimento del ’68, ed era considerato un faro, per la sua elaborazione politica, dai giovani che vi presero parte. Proprio a proposito di questo tema Tronti ha partecipato ad una tavola rotonda nel 2018, in occasione dei 50 anni dal ’68, introdotta da Massimo Di Menna, allora segretario generale della Uil Scuola, insieme a Giorgio Benvenuto, Massimo Pieri e Valentina Sereni.

I messaggi di cordoglio

Molti i messaggi di cordoglio dal mondo della politica: “Con Mario Tronti scompare un intellettuale raffinato, in costante ricerca, che ha dato un contributo molto profondo alla sinistra italiana ed europea. Le sue riflessioni, sempre percorse dal dubbio, le sue analisi, mai banali, ma anche il suo impegno politico intenso e diretto rappresentano un patrimonio da non disperdere. Tutta la comunità democratica si stringe attorno alla sua famiglia e ai suoi cari”, così la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein.

“Ci ha lasciato Mario Tronti. È stato un onore lavorare insieme in Parlamento e potermi confrontare con lui, imparando sempre qualcosa. Una mente raffinata, una vita coerente coi suoi ideali, un difensore della buona politica, avversario di ogni populismo. Un amico affettuoso”, così Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva.

Redazione

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