Marito, moglie e figli in Fase C

Gentili rappresententi del MIUR, chi scrive si appresta a partecipare alla mobilità 2016 per la FASE C essendo stato messo in ruolo quest’anno da GAE

Il sottoscritto, Massimo Iuliano, non solo farà domanda “volontaria” su tutto il territorio nazionale, ma sarà anche sua moglie Rosa Fontana a farla, essendo anche essa entratra in ruolo in fase c.

E’ con estrema preoccupazione che ci apprestiamo a concorrere a quella che a tutti gli effetti sembra essere una lotteria.
Tutti e due abbiamo avuto il ruolo nella nostra città: Napoli. E quello che doveva essere una notizia bellissima, si sta trasformando via via in una tragedia.

Siamo genitori di due bambini di 8 e di 3 anni. Abbiamo scoperto con orrore che per noi non esiste nessuna tutela.
Possiamo essere catapultati da una parte all’altra d’italia, ognuno per conto proprio, dovendo poi provvedere magari (nella più sciagurata delle ipotesi) a 3 case, questa a Napoli e altre due sui posti che ci verranno assegnati, dovremmo poi provvedere ad accudire i nostri figli separatamente e  garantire a loro l’accesso alla scuola, e pagare chi ce li mantenga in nostra assenza, e poi i trasopri ecc…

Tutto questo non è umano. Non posso pensare che il Ministero dell’Istruzione non abbia pensato a situazioni come la nostra.
Non chiediamo di rimanere nella nostra provincia, ma chiediamo di essere trattati come una famiglia, va bene essere spostati ma INSIEME.

Sappiamo che una opportunità potrebbero essere le AP quest’anno in deroga per noi, ma questo non basta, potremmo non averne beneficio.

Sono certo che qualcosa per noi sarà possibile fare, è una situazione grottesca e credo presa sotto gamba da chi legifera.
Mi dichiaro fin da ora disposto a tutto pur di tutelare il mio, il nostro, diritto alla famiglia,
anche davanti a tutte le sedi competenti, nel caso in cui si verifichino situazioni in mobilità non gestibili in tal senso.

Sono certo di trovare in chi legge la comprensione, e spero l’aiuto di cui abbiamo bisogno.

Il sonno l’abbiamo perso,la serenità pure, la speranza NO, non possiamo pensare che il MIUR sia gestito non da uomini e donne in carne e ossa, non macchine.

Faccio appello a chi potrà aiutarci e pensare ad un futuro, per noi e la nostra famiglia.

I lettori ci scrivono

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