“Sarei tranquilla se mia figlia fosse nella scuola dove insegna il professor Scattone, ha espiato la condanna che non prevedeva l’interdizione dai pubblici servizi”. Lo ha detto il ministro Giannini.
Intervenuta a Trento al primo appuntamento di ‘Panorama d’Italia’, la responsabile del Miur ha detto dell’ex dottore di ricerca della Facoltà di Giurisprudenza di Roma, Giovanni Scattone, che “semmai è lui che ora deve prendere posizione, è un problema della sua coscienza” per quanto accaduto alla sfortunata Marta Russo negli anni Novanta, quando morì colpita all’interno della città universitaria più grande d’Europa, La Sapienza, con dei colpi di arma da fuoco sparati da una finestra dell’ateneo.
“Il prof. Scattone, che aveva già insegnato come supplente, ha preso una decisione, come altri, di accettare un incarico“, come docente assunto in ruolo per insegnare Psicologia nella scuola superiore, ha ricordato il ministro.
In ogni caso, Giannini ha detto anche di “rispettare le dichiarazioni della madre” di Marta Russo, che si è detta contrariata dall’immissione in ruolo come docente di uno dei due condannati per la morte della figlia.
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